"Frustava i fedeli col rosario": rinviato a giudizio prete abruzzese

I parrocchiani: "Dovevamo fare punizioni e penitenze per le anime del Purgatorio, c'era l'obbligo di strisciare in ginocchio e frustate sulla schiena nuda"

"Frustava i fedeli col rosario": rinviato a giudizio prete abruzzese

Frustate con un rosario, pressioni psicologiche e costrizioni: con queste accuse è stato rinviato a giudizio un sacerdote dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto, in Abruzzo. Don André Facchini, 39enne di origini brasiliane andrà a processo per violenza privata aggravata, lesioni, molestie, ingiurie e minacce.

Lo racconta il quotidiano abruzzese Il Centro, secondo cui l'ormai ex titolare della parrocchia di Sant'Agostino a Lanciano si sarebbe reso responsabile di maltrattamenti e punizioni ai danni dei membri della comunità Legio Sacrorum Cordium che lui stesso aveva fondata.

Un'ex appartenente alla legione, intervistata dal foglio abruzzese, ricorda: "Dovevamo fare punizioni e penitenze per salvare le anime dei vivi e dei morti, per scacciare le tentazioni sessuali.

Vigeva il divieto di usare i videogiochi o il motorino per i più piccoli, ma c'erano anche imposizioni più dure penitenze più dure: dall'obbligo di strisciare in ginocchio con le braccia in forma di croce fino alle frustate sulla schiena nuda con la Corona del Rosario."

Attualmente don Facchini si troverebbe però in Brasile, dove è protagonista di alcuni programmi televisivi di educazione familiare ed esercizi spirituali.

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