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La gang che terrorizza i treni: pestano pure i poliziotti

Le tratte tra Milano, Lecco, Brescia e Bergamo prese d'assalto da una banda di minorenni: "Hanno pure le chiavi del treno"

La gang che terrorizza i treni: pestano pure i poliziotti

Sono loro a comandare sulle tratte intorno a Milano. Terrorizzano i passeggeri, non pagano i biglietti, minacciano controllori e macchinisti. Sono i membri, molti minorenni, della gang di ragazzini che da giorni devasta i treni sulle tratte Milano-Picenza, Milano-Lecco, Milano-Bergamo e Brescia-Milano. "Hanno le nostre chiavi di servizio, non è una novità, lo sa l’azienda ma anche le forze dell’ordine. Aprono e chiudono le porte del treno quando vogliono. La settimana scorsa, all’altezza della stazione di Lecco, sono entrati persino nel vagone locomotiva mentre il treno era in corsa e hanno minacciato il macchinista".

A raccontare i particolari di questa assurda vicenda è un sindacalista dei ferrovieri, intervistato dal Corriere. "È proprio così — conferma un altro capotreno —nessuno è in grado di fermarli, la Polfer non è presente in tutte le stazioni e anche quando li allertiamo hanno tempi di intervento di circa 30 - 40 minuti. Inoltre proprio ultimamente ci hanno riferito che dobbiamo attrezzarci come le discoteche, con dei nostri buttafuori, che questo non è lavoro per loro".

Se non vi fossero i video a dimostrarlo, sarebbe difficile credere a tanta violenza gratuita. Ma è così. I ragazzi tra i 14 e i 22 anni salgono senza biglietto e pensano di avere il diritto di fare tutto. "Alcuni ragazzini si aggrappano sui corrimano esterni della locomotiva e percorrono interi tratti appesi fuori dal treno. Lo considerano un gioco, una sorta di sfida per dimostrare chi ha più coraggio. Noi controllori siamo impotenti, se li riprendiamo ci aggrediscono, anche perché sanno che non gli succede niente".

Nemmeno di fronte alla presenza di due poliziotti, come si vede in un video mostrato dal Corriere, alcuni ragazzi desistono dalla loro volontà di non pagare il biglietto. E quando i poliziotti cercano di farli ragionare, loro li aggrediscono. "C’è una chat chiusa riservata ai ferrovieri zeppa di episodi di aggressioni, ferimenti, minacce, sputi, liti, strattonamenti", scrive il quotidiano di Via Solferino.

All'arrivo alla stazione di Lecco, poi, inizia lo spaccio di droga.

Il cronista del Corriere chiede informazioni su dove comprarla e viene indirizzato verso un ragazzo. In molti scendono dal treno, acquistano e poi risalgono a bordo. Senza che nessuno li fermi.

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