Cronache

Genova, Il farmacista ai domiciliari: "Per questo ​papà si è tolto la vita"

"Siamo finiti nella gogna mediatica. Accuse insopportabili e insinuazioni dai suoi pazienti". A parlare è Marco Ballario, il figlio arrestato del pediatra

Genova, Il farmacista  ai domiciliari: "Per questo ​papà si è tolto la vita"

"Abbiamo ricevuto l’avviso di garanzia nel settembre del 2012, abbiamo continuato a lavorare, ci siamo anche sposati. Già tre anni fa ero stupito di essere indagato, figuriamoci quando ci è stato notificato l’arresto". A parlare è Marco Ballario Menetto, il figlio del pediatra che si è gettato dal Ponte Monumentale di via XX Settembre, a Genova, in un'intervista rilasciata a Repubblica.

Marco Ballario è un farmacista. È finito ai domiciliari assieme alla moglie, con l'accusa di aver acquistato farmaci rubati. Il padre non avrebbe retto la vergogna e si è tolto la vita.

Nell' intervsta il giovane non collega la morte del padre direttamente all'arresto, ma critica fortemente la necessità di applicare nei suoi confronti e nei confronti della moglie una misura cautelare. "Non mi aspettavo una misura così restrittiva, anche perché - dice - non siamo stati sentiti dai magistrati, né sono stati contattati i nostri avvocati".

Secondo la procura di Monza ha reiterato il reato, e c'è il pericolo di fuga. A queste accuse risponde: "Non capisco per quale motivo sarei dovuto scappare da Genova. E poi, da quelle ditte coinvolte nell’indagine dei Nas non ho più comprato. Avevo tagliato i ponti già da subito, con qualcuna già prima. Non avevano prezzi vantaggiosi". E prosegue: "Secondo voi compro medicinali dal riciclaggio, poi faccio i bonifici bancari, registro le fatture e trasmetto i numeri di serie al Ministero della Salute? Tutti passaggi tracciabili".

Il padre Francessco, spiega, "Non credeva a tutto ciò. Mi ha cresciuto e mi ha educato sui valori in cui credeva, mi faceva coraggio, aveva fiducia in me". Ma "tutti questi fatti hanno incrinato la famiglia, tutte le persone care hanno accusato un duro colpo. Vedere il figlio sbattuto in prima pagina come un delinquente, per noi è una gogna. Tanto che si è suicidato e mia madre stava per andargli dietro".

L'uomo non avrebbe retto le accuse lette sentite ovunque su Facebook così come per strada nei confronti del figlio e dell'intera famiglia: "“Lucrano sulla vita degli altri”, oppure “Chiudetegli la farmacia”, ha letto sui social network. Poi sono iniziate le telefonate offensive, del tipo: “Ma che vaccino ha usato per mio figlio?”, “Ci prescrive farmaci rubati?”. Accuse insopportabili". "L’ultimo colpo è arrivato la scorsa settimana: mio padre è rimasto un giorno intero senza essere chiamato dai pazienti, senza fare una visita.

Non era mai accaduto", conclude Ballario.

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