Il comunismo, un'ideologia velenosa che ha frenato l'Occidente

Da domani in edicola con Il Giornale, a 11,90 euro più il prezzo del quotidiano, "Il libro nero del comunismo", a cura di Stephane Courtois e autori vari. In regalo anche "Che fare?", summa del pensiero comunista di Lenin

Da Wikipedia
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Una collana di testi storici per capire che cosa è stato il comunismo potrebbe sembrare una operazione nostalgica all'inverso, cioè tenere in vita un nemico vinto e abbattuto, almeno in quella parte del mondo da noi abitata o abitualmente frequentata.

Certo, da queste parti i comunisti non mangiano più i bambini e invero non li hanno mai mangiati, ma quell'ideologia ha divorato una parte importante della nostra società, impedendone un corretto ed efficace sviluppo, ha seminato morte attraverso le sue falangi terroristiche, ha inquinato il pozzo della democrazia. Per questo noi ancora oggi, in tanti campi, dal mondo del lavoro alla giustizia, dall'editoria all'approccio alle grandi emergenze contemporanee, prima fra tutte il rapporto con l'immigrazione e la religione islamica, continuiamo a bere da fonti inquinate.

Se i comunisti bandiera rossa falce e martello sono un irrilevante residuo politico e sociale, quell'ideologia continua invece a vivere mascherata sotto altri nomi, sigle e volti il più delle volte rassicuranti e per questo paradossalmente più pericolosi. Camaleonti che si annidano in ogni ambito dello Stato, della politica, della comunicazione.

Parliamo di persone, molte delle quali editorialisti di grandi giornali borghesi e ospiti fissi nei dibattiti televisivi, alle quali è stato concesso di non fare i conti con la loro storia, a differenza di chi aveva sposato diverse e opposte ideologie. Hanno rimosso la colpa e la vergogna di essere stati complici della più grande tragedia del Novecento, superiore per numero di vittime e longevità persino al Reich di Hitler.

L'apologia del comunismo dovrebbe essere parificata a quella del nazismo e altrettanto penalmente e civilmente perseguita. Le sue bandiere e i suoi simboli andrebbero banditi da piazze e cortei. Sappiamo che così non è stato e non sarà. Perché, al di là di come appare, il comunismo ancora esiste e ha un potere assai superiore a quello esercitato dai partiti e partitini che lo rappresentano democraticamente.

Il comunismo è una fede, si può celare per opportunità, non rinnegare.

E allora conoscere o ripassare quei pochi testi che sono riusciti a raccontarlo senza condizionamenti, entrare nel cuore del problema attraverso i capisaldi di quel pensiero, il Che fare? di Lenin (equivalente al Mein Kampf di Hitler) e il Manifesto di Karl Marx, può essere utile non solo per ripercorrere la vera storia ma anche e soprattutto per capire meglio il presente e i rischi non scongiurati del futuro.

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