Coronavirus

"Gridare al lupo non serve a nessuno". Bassetti sbotta contro i numeri sul Covid

Il prof. Bassetti se la prende con chi fa inutili allarmismi con i numeri quotidiani legati ai contagi Covid e spiega perché Omicron è diventata ormai un'influenza. "Bisogna finirla, è un raffreddore"

"Gridare al lupo non serve a nessuno". Bassetti sbotta contro i numeri sul Covid

Alcuni media tornano a parlare dei numeri quotidiani su contagi e ricoveri dovuti al Covid, nella fattispecie alle sottovarianti di Omicron (siamo arrivati alla quinta) creando un'apprensione ingiustificata nelle persone. Lo scrive chiaramente il Prof. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sul proprio profilo Facebook. "Questo gridare al lupo non serve a nessuno", scrive il primario, riferendosi a quelli che definisce "numeri fittizi" che non ci danno "il polso della situazione reale, un po' come i soldi del Monopoli".

"Tanti tamponi inutili"

Circa 30mila casi e sei ricoveri in terapia intensiva non devono assolutamente far pensare che il Covid stia tornando a essere aggressivo o a far paura: i positivi sono quasi del tutto asintomatici o, se hanno sintomi, sono leggeri come "un raffreddore o poco più oppure una classica forma influenzale" spiega l'esperto, sottolineando che casi gravi non se ne vedono, né in casa e neanche nel suo ospedale dove c'è "totale calma piatta" così come sul resto d'Italia. Bassetti se la prende con quei tamponi spesso fatti inutilmente dai quali leggiamo "numeri fittizi che non ci danno il polso della situazione reale". Il primario, su Facebook, domanda ironicamente se bisogna preoccuparsi per questo aumento dei contagi, se è necessario chiudere la gente in casa o tornare a mettere restrizioni o mascherine. La risposta è chiara: "Ma neanche per sogno. Non se ne parla proprio. Anziani e fragili fanno e faranno bene a tenere la mascherina quando serve. Gli altri che sono vaccinati possono stare tranquilli: se anche si contagiano, dopo 3-4 giorni non hanno più nulla".

"Bisogna finirla"

In realtà, lo sfogo di Bassetti è indirizzato non soltanto verso quei media "allarmisti" ma anche e soprattutto verso alcuni colleghi che disegnano scenari inutilmente preoccupanti per il resto dell'estate. "Occorre finirla di dare ogni giorno il numero di quelli che hanno il raffreddore o l’influenza dicendo che l’estate sarà compromessa dall’aumento dei contagi", sottolinea l'esperto. Piuttosto, grazie alle armi che ormai abbiamo a disposizione, sarebbe utile poter usufruire quanto prima dei farmaci antivirali degli anticorpi monoclonali "che possono permettere, anche a chi ha più problemi di salute di non sviluppare forme gravi".

"Il Covid è un'influenza"

In conclusione, plaude alle dichiarazioni del suo collega, il prof. Giovanni Di Perri, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che intervistato da LiberoQuotidiano ha spiegato che il Covid ormai è un'influenza e non dobbiamo preoccuparci affatto delle attuale varianti. La cosa più importante, poi, è che Omicron 4 e 5 "hanno una capacità minore di dar luogo a infezioni polmonari". Grazie anche ai vaccini, Sars-CoV-2 è mutato così tanto per diventare ancora più contagioso "che ha perso sul lato della patogenicità. In termini semplici, non fa più così male", sottolinea Di Perri.

In sostanza, anche chi si infetta oggi e si infetterà domani, in pieno luglio o agosto, non avrà nulla da temere se vaccinato e in un normale stato di forma: quei numeri assoluti sviscerati oggi non hanno neanche lontanamente la stessa valenza di quelli di uno o due anni fa.

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