L'Italia cala ancora le braghe. Alan Kurdi va in Sardegna

La Francia fa la voce grossa e non si prende i migranti della Sea Eye: "L'Italia è più vicina". E il nostro governo si piega

L'Italia cala ancora le braghe. Alan Kurdi va in Sardegna

Sea Eye ce l'ha fatta. La nave Alan Kurdi, con 125 migranti a bordo, in questo momento sta navigando spedita verso Arbatax, porto della Sardegna centro-orientale. "Le autorità italiane ci hanno contattato martedì a mezzanotte, dopo 5 giorni (!) per discutere l'ulteriore coordinamento e fornire protezione dalle intemperie alla nave ad Arbatax", scrive Sea Eye nel suo profilo. Nei giorni scorsi, la Guardia Costiera aveva respinto la nave, che premeva sui confini italiani a sud, su Lampedusa e la Sicilia, suggerendo di riferirsi al proprio Stato di bandiera, ossia la Germania. Ieri, Alan Kurdi aveva annunciato di voler a quel punto fare rotta su Marsiglia.

Alla notizia, però, Parigi ha fatto la voce grossa: "Da due anni siamo sempre al fianco dell'Italia nel meccanismo di solidarietà per la gestione degli sbarchi. Le chiediamo quindi di rispondere favorevolmente alla richiesta formulata dall'Ong di attraccare nel porto sicuro più vicino". Detto, fatto. Roma ha accolto la lamentela dela Francia e ora Alan Kurdi ha ottenuto il coordinamento delle operazioni da parte dell'Italia. Eppure, il sindaco di Marsiglia si era detto pronto ad accogliere la nave di Sea Eye nel suo porto, uno slancio che, però, non era stato particolarmente gradito dalla Ong, che tramite il profilo Twitter del coordinatore delle operazioni a bordo di Alan Kurdi, ieri, dichiarava: "Grazie a Marseille, Michele Rubirola, per il supporto a ALAN KURDI! Questo è un segnale importante. La nostra direzione operativa si è ripetuta Guardia Costiera ancora una volta che saremmo lieti di qualsiasi coordinamento del MRCC Roma e seguiremmo le loro istruzioni".

Quindi, Marsiglia si era resa disponibile ad aprire il suo porto ma Parigi intimava all'Italia di aprire i suoi e Alan Kurdi, nonostante la disponibilità del comune del sud della Francia, continuava a invocare l'Italia, andando oltre il concetto di ottenimento del porto sicuro, che già era stato offerto. Ora, nonostante la nave abbia ottenuto che il coordinamento delle operazioni avvenga per mezzo della Guardia Costiera italiana, Gordon Isler continua a provocare le nostre autorità marittime: "Hanno evitato cinque giorni di coordinamento! Questo è un processo unico finora". La rotta intrapresa da Alan Kurdi nell'allontanamento dalla Sicilia, comunque, è abbastanza chiara. Fin dal principio la nave viaggiava in direzione della Sardegna e, infatti, nel comunicato in cui annunciava di far rotta verso Marsiglia, Sea Eye dichiarava che "mentre passeremo molti porti al largo della Sardegna, al largo della Corsica e al largo del sud della Francia, saremo in grado di chiedere sostegno ovunque".

Nello stesso comunicato, la Ong invocava il sostegno della Francia mentre Parigi intimava a Roma di farsi carico della Alan Kurdi: "Non sappiamo come il governo francese reagirà alla nostra richiesta di assistenza. Ma crediamo nel sostegno del popolo francese e che non per lascerà che l'Alan Kurdi sia bloccato al largo di Marsiglia".

Quello che inizialmente doveva essere solo un punto di rada e non un porto di toccata per la Alan Kurdi, un rifugio in attesa che migliorassero le condizioni meteo-marine, ora si è trasformato in un porto. Il Viminale, infatti, ha concesso all'Alan Kurdi il porto di Arbatax per lo sbarco degli oltre 100 migranti. "Contestualmente all'autorizzazione a tali richieste, è stata avviata la procedura europea di ricollocamento dei 133 migranti soccorsi in mare di cui 125 sono ancora presenti a bordo. L'80% dei migranti soccorsi verrà trasferito in altri Paesi europei", scrive il Viminale in una nota. "La nave Ong tedesca Alan Kurdi, con 125 immigrati clandestini a bordo, era diretta a Marsiglia. La Francia protesta e fa la voce grossa, il governo italiano cede subito ed ecco che la nave si ferma in Sardegna (con buona pace di solidarietà europea, ricollocamenti e aiuti nella difesa delle frontiere esterne). Roba da matti", è il commento di Matteo Salvini, prima ancora che venisse assegnato il porto.

In audizione alla Camera al Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione, Luciana Lamorgese ha spiegato le sue intenzioni: "Abbiamo chiesto ai Paesi europei, che hanno dato la disponibilità a

prenderli tutti tranne 25 che rimarranno in Italia. Verrà data la possibilità di sbarcare non nel porto, perché i porti sono chiusi, ben sapendo che, pur facendo i 14 giorni di quarantena, verranno dislocati altrove".

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