Guerra in Ucraina

"Ho chiesto di parlare con Putin", la rivelazione di Papa Francesco

Bergoglio commenta la situazione geopolica in riferimento alla guerra in Ucraina e rivela di aver cercato un dialogo con Putin. Poi la riflessione sulle cause del conflitto: "Vedo imperialismi in conflitto"

"Ho chiesto di parlare con Putin", la rivelazione di Papa Francesco

Papa Francesco chiese di parlare con Putin per tentare di sbloccare la crisi ucraina. Ma a una condizione: quella di avere almeno "una piccola finestra di dialogo" con lo Zar, oggi come allora irremovibile nei suoi piani di guerra. Lo ha confidato lo stesso Pontefice in un colloquio privato con i gesuiti nel Kazakistan nel quale ha parlato dell'attualità geopolitica e del conflitto tra Russia e Ucraina, da lui definito una vera e propria "guerra mondiale". Nella conversazione, resa nota da Civilità Cattolica, Bergoglio ha di fatto confermato l'impegno della Santa Sede sul fronte delle trattative.

Gli appelli alla pace e le polemiche

La linea del Vaticano, infatti, è sempre stata quella di tenere aperti i canali di comunicazione sia con Mosca, sia con Kiev. "Sin da febbraio noi ci sforziamo di liberare i cuori dall'odio. Dal primo giorno della guerra fino a ieri ho parlato costantemente di questo conflitto, facendo riferimento alle sofferenze dell'Ucraina", ha detto Francesco, sottolineando di essere in particolare preoccupato dalla dalla sofferenza dei popoli ucraino e quello russo. "Nelle guerre a soffrire è il popolo, la gente. Chi fa la guerra dimentica l'umanità e non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere", ha proseguito Bergoglio, menzionando anche polemiche che scaturirono quando lui stesso ricordò Darya Dugina, giornalista e figlia di Aleksandr, considerato l'ideologo di Vladimir Putin. "A quel punto si è dimenticato tutto ciò che avevo detto fino a quel momento e si è prestata attenzione solamente a quel riferimento. Ma comprendo le reazioni della gente, perché sta soffrendo molto", ha commentato Papa Francesco.

Il dialogo con Russia e Ucraina

Poi il Santo Padre ha rivelato ai suoi interlocutori di aver cercato un canale di dialogo con Putin durante la sua insusuale visita all'ambasciatore russo presso la Santa Sede. "Gli ho detto che avrei voluto parlare con il presidente Putin purché mi lasciasse una piccola finestra di dialogo", ha confidato Bergoglio, elencando tutti gli sforzi fatti sinora sia sul fronte di Mosca, sia su quello di Kiev. "Ho anche ricevuto l'ambasciatore ucraino e parlato due volte con il presidente Zelensky al telefono. Ho inviato in Ucraina i cardinali Czerny e Krajewski, che hanno portato la solidarietà del Papa. Il segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Gallagher, è andato in visita. La presenza della Santa Sede in Ucraina ha il valore di portare aiuto e sostegno. Anch'io avevo in mente di poter andare. Mi sembra che la volontà di Dio sia di non andare in questo preciso momento; vediamo poi in seguito, però".

Nel colloquio, Bergoglio ha inoltre affermato di aver tentato una mediazione per la liberazione di alcuni prigionieri ucraini. "È venuto anche un capo militare che si occupa dello scambio dei prigionieri, sempre con l'assessore religioso del presidente Zelensky. Questa volta mi hanno portato una lista di oltre 300 prigionieri. Mi hanno chiesto di fare qualcosa per operare uno scambio. Io ho subito chiamato l'ambasciatore russo per vedere se si poteva fare qualcosa, se si potesse velocizzare uno scambio di prigionieri".

"Imperialismi in conflitto"

Ribadendo che "la vittima di questo conflitto è l'Ucraina", Francesco si è poi domandato il perché la guerra non sia stata evitata. Articolata, e in linea con la direzione della diplomazia vaticana, la risposta: "Ci sono fattori internazionali che hanno contribuito a provocare la guerra. Ho già ricordato che un capo di Stato, a dicembre dello scorso anno, è venuto a dirmi di essere molto preoccupato perché la Nato era andata ad abbaiare alle porte della Russia senza capire che i russi sono imperiali e temono l'insicurezza ai confini. Lui ha espresso paura che ciò avrebbe provocato una guerra, e questa è scoppiata due mesi dopo. Dunque, non si può essere semplicisti nel ragionare sulle cause del conflitto. Io vedo imperialismi in conflitto".

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