"Ho strangolato mio figlio perché ero posseduto"

Il macedone che ha ucciso il figlio di 5 anni ammette le sue responsabilità: "Non ero in me, ero posseduto da un'entità soprannaturale"

"Ho strangolato mio figlio perché ero posseduto"

"Ero posseduto, forse da un'entità soprannaturale". Per questo Besart Imeri, 25enne macedone disoccupato, giovedì scorso avrebbe strangolato a mani nude il figlio di appena 5 anni a Cupramontana, in provincia di Ancona.

Lo ha raccontato lui stesso al gip Carlo Cimini che lo interrogava per convalidare l'ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Montacuto (Ancona). "Non ero io", ha ripetuto l'uomo davanti al giudice, al pm Valentina Bavai e all'avvocato difensore Raffaele Sebastianelli.

"Era confuso, ma più lucido", ha detto il legale, "Si sta rendendo conto. Ha ammesso le sue responsabilità, dicendo che in quel momento non era in lui, c'è stato come uno sdoppiamento di personalità". L'uomo, in cura da tempo per una forte depressione, resta in carcere, ma la difesa ha annunciato la richiesta di una preizia psichiatrica. "Ha detto che negli ultimi tempi soffriva di insonnia, era depresso per aver perso il lavoro, ma voleva bene al figlio e a tutta la famiglia e non c'erano accenni di litigi che potessero far presagire l'accaduto".

Imeri è padre di un altro figlio piccolo e di un terzo in arrivo.

Come racconta il Resto del Carlino, l'uomo ha strozzato il figlio dopo che erano saliti in auto per andare a fare una passeggiata. L'altro figlio - in casa al momento della tragedia - è stato affidato al nonno e allo zio, mentre la moglie del macedone - incinta - è ancora ricoverata in ospedale, dove è arrivata sotto choc la sera del 4 gennaio.

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