Cronache

I big dello spettacolo in piazza contro la strage dei cani randagi in Ucraina

Le autorità ucraine hanno eliminato tra i 20 e i 30mila cani randagi in vista degli europei di calcio. Ma c'è chi dice no e protesta. Gallery

I big dello spettacolo in piazza contro la strage dei cani randagi in Ucraina

L'opinione pubblica è in forte apprensione per i diritti umani in Ucraina. Prova ne è la scelta di alcuni leader europei di non intervenire agli Europei di calcio (in programma dall'8 giugno al 1° luglio in Ucraina e Polonia) se l'ex primo ministro Yulia Tymoshenko non verrà rispettata e liberata. Ma non c'è solo la sorte dell'ex leader della rivoluzione arancione a preoccupare. In Ucraina, infatti, proprio in vista degli Europei di calcio, sarebbe in atto una vera e propria eliminazione mirata dei cani randagi. Utilizzando, tra l'altro metodi crudeli. La denuncia arriva da alcune associazioni che si battono per la difesa degli animali. Si parla di 20-30mila cani che sarebbero già stati eliminati. Ma c'è chi dice no e scende in piazza per protestare contro questa barbarie, a sotegno di quei volontari che, con impegno cercando di salvare il maggior numero possibile di animali.

A sostegno di questi volontari la Federazione italiana associazione diritti animali e ambiente ha organizzato oggi a Roma, in piazza del Pantheon, una manifestazione a cui hanno preso parte alcuni big dello spettacolo, tra cui Giorgio Panariello, Paolo Limiti, Gabriella Pession, Daniela Poggi e Riccardo Cucchi, voce radiofonica della nazionale italiana. Hanno preso parte all'iniziativa i presidenti di diverse associazioni impegnate per la salvezza di quei poveri cani: Carla Rocchi (Ente nazionale protezione animali), Gianluca Felicetti (Lav), Michela Vittoria Brambilla (Leidaa), Laura Rossi (Lega del cane) e Massimo Comparotto (Oipa). Erano presenti anche Matilde Talli (Arca), Corinna Andreatta (Chiliamacisegua), Gian Marco Prampolini (Leal).

Le voci sono diverse ma l'obiettivo è uno solo: porre fine allo sterminio dei cani randagi, una vera e propria tragedia  documentata dalle riprese di un volontario. "Il calcio – avverte Carla Rocchi, presidente dell’Enpa - deve essere una festa. Non possono esistere feste macchiate di sangue". Secondo Gianluca Felicetti, presidente della Lav, "la violazione dei diritti degli animali, cosi come quella dei diritti dell'uomo, da parte delle autorità ucraine allontana questo Paese dall'Europa. E’ necessario lo stop immediato delle esecuzioni dei randagi".

La presidente della Leidaa, Michela Vittoria Brambilla, evidenzia che il dialogo tra l'Unione europea e l'Ucraina rischia di arenarsi: "L'Ucraina sta dimostrando di non rispettare le libertà democratiche e i diritti umani, come nel caso dell'ex premier Tymoshenko. E di calpestare ignobilmente quelli degli animali. Non solo non potrebbe ospitare una manifestazione sportiva di questa importanza ma faccio appello alla comunità internazionale perché compia ogni azione possibile per mettere fine a questa politica tanto illiberale e repressiva verso gli uomini quanto crudele verso gli animali".

Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, chiede all'Ucraina di assumersi le proprie responsabilità: "Se il governo ucraino non è in grado di mettere fine a questo scempio, non sarà nemmeno in grado di tutelare i numerosi tifosi che si recheranno in Ucraina per seguire gli Europei". Massimo Comparotto, presidente dell'Oipa, sottolinea invece l’importanza del lavoro svolto "dal nostro delegato in Ucraina, Andrea Cisternino". Grazie a lui "siamo riusciti a documentare con fotografie e video quanto accade in questo Paese: avvelenamenti, cani uccisi a fucilate dai così detti Doghunter, cacciatori di cani senza scrupoli". E sono proprio le immagini, inequivocabili, a poter squarciare il velo di silenzio e omertà intorno a questa vergognosa opera di morte.

Alla manifestazione ha dato la propria adesione anche la Figc. Il presidente della Giancarlo Abete sottolinea "la grande attenzione della Federazione Italiana Gioco Calcio" sulla strage dei randagi in Ucraina. "La Federazione – scrive Abete in una lettera agli organizzatori – sta promuovendo un’iniziativa di sensibilizzazione al riguardo che pubblicizzerà nei prossimi giorni sia sul sito della Figc sia attraverso presenze istituzionali sui quotidiani sportivi nazionali. Pensiamo che già nel corso della prossima settimana tali iniziative potranno avere idonea pubblicizzazione".

Non resta che augurarsi che oltre alla sorte di quei poveri cani randagi la comunità internazionale non smetta di occuparsi di Yulia Tymoshenko.

Non vorremmo infatti che, calato il sipario sugli europei di calcio, sulla sua sorte tornasse il silenzio.

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