Cronache

I Casamonica sfidano Alfano: "Giudica Dio, non la politica"

La famiglia del boss all'indomani del funerale: "Vittorio era il re di Roma". E attacca: "Chiediamo scusa solo al Papa". Poi lo sfogo su Facebook: "Razzisti!"

I Casamonica sfidano Alfano: "Giudica Dio, non la politica"

"Se io faccio un matrimonio e prendo la Rolls Royce non è che c’è la mafia. Noi Casamonica abbiamo sempre fatto le feste alla grande, da quando siamo qui a Roma". All'indomani del funerale scandalo di Vittorio Casamonica, la famiglia del boss replica alle accuse che le sono piovute addosso. E Luciano Casamonica, nipote di Vittorio, si rivolge direttamente al ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Non siamo mafiosi, non siamo persone cattive". Nessun mea culpa, insomma, nessun passo indietro.

La famiglia del boss non arretra di un millimetro. E difende la scelta di un funerale tanto sfarzoso da inneggiare Vittorio Casamonica come un re. Anzi, il Re di Roma. "Nel gergo nostro, nella nostra cultura significa che per noi è un re, il nostro re di Roma - spiega Luciano Casamonica - dicono che era un boss. Mio zio era conosciutissimo perché lui comprava e vendeva auto. Se n’è andata una parte del nostro cuore". E ancora: "Nella nostra cultura significa che è una persona che ha conquistato il nostro cuore, noi stessi - incalza il nipote del boss - Non era un affronto alla città. Roma è di tutti. Noi non siamo mafiosi e Vittorio non era un boss".

Di chiedere scusa ai romani e all'Italia intera la famiglia di Vittorio Casamonica non ha alcuna intenzione. E tantomeno intende farlo alla politica che nelle ultime ore si è scagliata contro l'intero clan. "Quando se ne va qualcuno soltanto Dio giudica, non la politica - insiste Luciano Casamonica - Vittorio era una bravissima persona". "Noi sapevamo che doveva morire e abbiamo fatto di tutto per accontentarlo - continua - gli piacevano tanto le feste non volevamo fare una cosa di pianto. È usanza, sono anni che quando muore uno dei nostri vecchi si usano le carrozze e i cavalli". Quindi l'affondo conclusivo: "Ma a chi abbiamo dato fastidio? È la nostra cultura".

"Razzisti! - attacca invece Consi Casamonica, uno dei tanti nipoti, su Facebook - parlate, solo quello sapete fa oltre che parlà leccate er c...". Gli dà ragione un cugino, Marco Casamonica, sempre con linguaggio colorito: "Ste m..., che ve possa pia na trombosi a tutti". Chiosa ancora Consi: "Falli parla solo quello je rimasto alla gente". Altri membri del clan postano i link dei numerosi articoli sul funerale di ieri a Roma, oltre ad alcuni video del defunto boss: "Il numero uno di Roma in assoluto zio Vittorio" scrive Guerino Casamonica. E un altro nipote, Fabio Russo: "I funerali sfarzosi o no con banda elicotteri manifesti non sono cazzi vostri! La politica che vi ha portato alla fame quella dovete condannare!". Lapidario Antonio Masiello Casamonica, sempre con un italiano approssimativo: "L’invidia e l’ignoranza è la rovina dell’umanità.

Disgustato".

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