Dal latte che fa venire l’autismo alle vitamine che curano la schizofrenia. Dal "cibo-spazzatura" che causa malattie mentali al caffè che risveglia la mente. E ancora: la cioccolata che allontana la depressione, il pesce che fa prendere buoni voti, le noci che sono il cibo del cervello e i mirtilli che accendono la memoria. Sono questi dieci falsi miti e le semplificazioni comuni spiegate in occasione del convegno "Mindeat: alimentazione e salute mentale tra miti e pregiudizi", promosso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a Expo Milano 2015 nell’ambito delle iniziative della Santa Sede.
Nel corso del convegno è emerso che nessuno dei miti elencati dall’ospedale pediatrico hanno un fondamento scientifico. Ad oggi, secondo gli esperti, nessuno studio validato prova l’esistenza di un rapporto di causalità diretta tra assunzione di cibo e sviluppo di malattie mentali come, ad esempio, la depressione, la schizofrenia o l’autismo nè conferma l’efficacia di un singolo alimento per il trattamento dei disturbi psichiatrici. È così anche per i disturbi del comportamento alimentare: anoressia e bulimia. "L’origine di questi disturbi è multifattoriale. All’insorgenza del problema concorrono predisposizione genetica, tratti di personalità che tendono al perfezionismo, attitudine al controllo ossessivo e fattori familiari", ha spiegato Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, secondo il quale andrebbero escluse anche le ipotesi di un legame tra autismo e cibo. Diversa dai falsi miti è la convinzione che cibi alcuni cibi (pesce, cioccolata, mirtilli, noci o caffè) abbiano effetti benefici sulla salute.
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