Cronache

I fratelli “vampiri” che vivono di notte

Una rara malattia impedisce a due ragazzi francesi di esporsi alla luce del sole se non protetti da tute speciali

I fratelli “vampiri” che vivono di notte

I vampiri esistono e sono due giovani fratelli francesi. Soffrono di una rara malattia genetica, lo Xeroderma pigmentoso, che gli impedisce di esporsi alla luce del sole, per loro fatale.

Thomas e Vincent Seris, universitari di Bordeaux, vivono di giorno protetti da tute speciali, con un particolare casco simile a quello indossato dagli astronauti. Ma nonostante la singolare sindrome – come racconta il Daily Mail – vivono una vita pressoché normale. Frequentano regolarmente l’università, hanno amici e un hobby quanto mai azzeccato: la speleologia. E di sera, appena scende il sole, liberi dalle protezioni, sono proprio come tutti gli altri.

L’allergia per la luce ultravioletta è potenzialmente mortale in quanto i fratelli sono inclini a sviluppare velocemente tumori della pelle. Anche poche minuti di sole potrebbero bastare per fare crescere il brutto male.

Se il soprannome di vampiri può non piacere, i media francesi li hanno ribattezzati “I figli della luna” e Thomas e Vincent sono stati anche fonte d’ispirazione per il film “La Permission de Minuit”. E se oggi indossano una maschera certamente ingombrante, ma ventilata e trasparente, qualche anno fa si ritrovavano costretti a uscire di casa bardati da sci: “Mi piacerebbe smettere di spaventare la gente. Vorrei che la nostra storia insegnasse alle persone di avere un altro sguardo e riguardo per chi soffre” si sfoga Vincent. L’XP è stata loro diagnosticata a due anni, quando proprio Vincent subì tre crisi.

I fratelli figli della Luna – messi al mondo, invece, da Françoise e Bernard – sono tra le 70-80 persone che in Francia soffrono di tale malattia, mentre si stima che in tutto il mondo i casi siano tra i 5 e 10mila.

I genitori, che li hanno cresciuti in una casa super equipaggiata e schermata, nel 2000 hanno creato l’associazione “Les Enfants de la Lune” con l’obiettivo di fornire un punto di riferimento a chi soffre di tale sindrome e di stimolare la ricerca sullo xeroderma pigmentoso.

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