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I gilet arancioni a Palermo. Pappalardo: "Conte? Sprovveduto, arrogante e non capisce niente"

Poca la gente con il caldo estivo ad ascoltare le parole dell’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo davanti Palazzo Reale oggi pomeriggio

I gilet arancioni a Palermo. Pappalardo: "Conte? Sprovveduto, arrogante e non capisce niente"

La piazza di Palazzo Reale semi deserta ad ascoltare le parole del Generale Antonio Pappalardo. Pochi sono i gilet arancioni che si sono riuniti sotto la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana a Palermo per chiedere al governo Conte di andare a casa. Sarà il caldo estivo del capoluogo siciliano ma l'ex generale nella sua città natale ha fatto cilecca.

Palermitano, 73 anni, Antonio Pappalardo, generale di brigata in congedo dall'Arma, dove aveva prestato servizio anche il padre brigadiere, è passato dalle istituzioni alla protesta di piazza. Leader contro il governo di turno cavalcando il malessere popolare, con temi come la difesa della lira. "I politici si stanno divertendo e la gente non sa che la gente inizia ad aprire gli occhi. Il covid non esiste. Su un campione di 30mila morti, di covid sono soltanto 112. Avete chiuso un paese per un centinaio di morti? Siete dei cialtroni". Afferma il comandante. "L'asintomatico non esiste. Vogliono tenervi sotto scopa. Proprio per dare uno schiaffo in faccia ai politici me ne sono andato a Milano e Bergamo in piazza. Ci siamo abbracciati tutti. Io non sono malato. Io ho abbracciato le persone del Nord. Non ho nulla. I politici pensano di terrorizzare le persone. Ma la volete smettere? La mascherina è solo un bavaglio per far capire che il popolo italiano è pecorone".

I gilet arancioni, un movimento politico fondato nel 2019, da partito considerato di nicchia dopo il poco brillante esordio alle ultime elezioni regionali in Umbria, il movimento è salito alla ribalta a fine maggio per una serie di manifestazioni di piazza in piena emergenza coronavirus, che si sono svolte in 29 città italiane tra cui Milano, Torino, Napoli e Roma.

La manifestazione più partecipata è stata quella del capoluogo meneghino, una delle città più colpite dal coronavirus, alla quale ha preso parte anche Pappalardo che così ha commentato l’evento: “Migliaia e migliaia di cittadini che hanno rialzato la testa”.

Oggi a Palermo non sono mancate le bandiere italiane e l’urlo: “Libertà” e gli applausi per il leader dei gilet arancioni. “Sopra di noi c’è soltanto dio“. Afferma Pappalardo. "Mi dicono: ma generale, a lei lo attaccano tutti? Menomale, altrimenti sarei venduto come le sardine. Qui ci sono i miei colleghi, carabinieri e poliziotti che debbono capire che se la gente non lavora alla fine del mese non prendono lo stipendio nemmeno loro. Qui c’è gente che non prende soldi da tre mesi. E’ il popolo che vi fa mangiare. Perché quando una persona porta un cane a pisciare non si può fare una multa“.

Infine il palermitano Pappalardo lancia parole al vetriolo nei confronti di Conte e del suoi ministri: "Questo signor Conte ha ammazzato l'Italia. E la gente è così idiota che ci va dietro a questo emerito incompetente, sprovveduto arrogante che non capisce niente di politica. Ma d'altronde il suo ministro degli Esteri vendeva bibite alla stadio e il ministro Bonafede stava nel campo raccolta profughi.

Ma si può affidare il governo della Repubblica a gente che non sa nè leggere nè scrivere?".

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