Cronache

I ragazzi sfidano la paura: "Tutti in aula e niente polizia"

Le compagne di Melissa assistite dagli psicologi: oggi però saranno a lezione in un altro istituto. Profumo: "In classe contro i vigliacchi"

I ragazzi sfidano la paura: "Tutti in aula e niente polizia"

Roma - Oggi la campanella d’inizio lezioni suona per Melissa e per le sue compagne, per ricordare a loro e a tutti che non sono sole e non devono essere lasciate sole.
Suona per gli studenti e per gli insegnanti che entreranno in classe e dovranno affrontare la realtà, parlare di quanto è accaduto a Brindisi, anche se non sarà semplice perchè questa tragedia è purtroppo un grumo oscuro e indecifrabile.

La campanella d’inizio oggi suona per tutti gli altri e per ciascuno di noi per richiamarci ad un impegno quotidiano. É il ministro del’Istruzione, Francesco Profumo, a confermare quella che era già un certezza, una convinzione prima di tutto per le compagni di classe di Melissa Bassi: si fa lezione regolarmente in tutta Italia e soprattutto a Brindisi. Proprio per quello che è successo.
«Certamente si va a scuola - dice il ministro - Questa guerra cerca di mettere paura di rompere il rapporto di fiducia tra la scuola e i genitori, tra la scuola e i ragazzi. Ma questa guerra non ha vinto. Il valore della scuola è unire il Paese. É proprio dalla scuola che il Paese può rinascere». Per Profumo sarebbe sbagliato piazzare camionette dell’esercito, carabinieri o poliziotti a presidiare l’ingresso degli istituti. «La scuola deve essere un luogo aperto e sicuro - dice Profumo - Militarizzare la scuola sarebbe come militarizzare il paese. L’attenzione deve esser nella comunità. Sono convinto che la scuola sa difendersi da sola e rispondere a attacchi vigliacchi».

Le ragazze dell’Istituto professionale «Morvillo-Falcone» non possono andare nella loro scuola perchè è ovviamente inagibile oltre ad essere anche teatro delle indagini ma seguiranno le lezioni appoggiandosi presso l’istituto Majorana che già da sabato pomeriggio è diventato il quartier generale dell’operazione «tutti a scuola». Profumo si è impegnato a farle rientrare nel loro istituto al più presto, nei prossimi giorni. Ma già ieri molti istituti hanno aperto simbolicamente alle 18 proprio mentre a Mesagne, il paese di Melissa, passava la Carovana contro tutte le mafie. Anche Don Ciotti esorta i ragazzi a recarsi regolarmente a lezione e a non «farsi travolgere dalla paura». Le compagne di Melissa poi oggi saranno accolte ed assistite da un’equipe di psicologi e neuropsichiatri che resteranno a disposizione anche dei loro familiari nei prossimi giorni «per sostenerli nel percorso di elaborazione del drammatico evento».

Non sono soltanto gli studenti di Brindisi a chiedersi che cosa succederà adesso nelle scuole e come intendono agire le istituzioni. Il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, poche ore dopo l’attentato ha annunciato che avrebbe immediatamente aumentato la vigilanza davanti all’istituto comprensivo intitolato a Giovanni Falcone nel quartiere Zen, area ad alta criminalità mafiosa. Controlli che verranno ulteriormente rafforzati quando arriveranno il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti per il ventennale della strage di Capaci, il 23 maggio. Sono in molti a pensarla come il ministro Profumo, la risposta più giusta è quella di non farsi fermare dalla paura. E domani infatti partiranno come programmato le Navi della Legalità, una da Civitavecchia e una da Napoli. A bordo circa 1300 studenti per nave, diretti anche loro a Palermo per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme con il ministro Profumo e altri rappresentanti delle istituzioni. Tra gli studenti anche una classe dell’Istituto «Morvillo-Falcone», obiettivo del vile attentato.

Dunque le iniziative in nome della legalità non si fermano, le lezioni saranno regolari perchè davanti ad una tale infamia, conclude Profumo, «la risposta deve essere l’unità del Paese, che è un paese di persone per bene: le mele marce ci sono ma sono una minoranza e vanno isolate».

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