Cronache

"Gira tutto...". Il video della notte a casa di Grillo

Alcuni ragazzi raccontano di aver visionato il filmato: "Un sacco di amici l'hanno visto". Il Garante della privacy avverte: "Farlo circolare è un illecito"

"Gira tutto...". Il video della notte a casa di Grillo

I tempi del caso Ciro Grillo si allungheranno ulteriormente, tra nuovi interrogatori e memorie difensive. Ma nel frattempo continua a tenere banco l'aspetto legato alla circolazione di un video registrato quella notte nella villetta a Cala di Volpe. I genitori di Silvia, la studentessa che accusa il gruppetto di stupro, hanno recentemente denunciato un fatto che - se confermato - sarebbe grave: "Abbiamo appreso che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave". Una conferma è arrivata da un ragazzo che, ai microfoni di Non è l'arena su La7, ha dichiarato: "Un sacco di amici l'hanno visto. Con i telefoni gira tutto...".

Lo stesso Beppe Grillo nel suo sfogo choc aveva fatto riferimento a un video in grado di dimostrare che la ragazza fosse consenziente: "C'è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così...". La medesima versione è stata confermata da alcuni ragazzi che dicono di aver visto il filmato: "Si vede che lei... Non è che non ci stesse. Diceva 'Fai questo, fai quell'altro'". Ma secondo un amico di Grillo jr, Ciro non avrebbe fatto girare il video tra gli amici: "È una cazz***. Neanche per spacconeria, lui non è così. È proprio... Se fa delle cose lui se le tiene per sé". E ha aggiunto che a scuola aveva un buon profitto: "Tranquillo, un ragazzo normale, aveva la media alta. Andava bene a scuola. C'era suo padre che gli diceva di andare bene".

Nei giorni scorsi però il Garante della privacy si è espresso chiaramente: "Chiunque diffonda tali immagini compie un illecito, suscettibile di integrare gli estremi di un reato oltre che di una violazione amministrativa in materia di privacy".

Effettivamente le domande a cui dare risposta sono diverse: la ragazza ha autorizzato le riprese? Era consapevole di essere su quei telefoni? Ne era felice? Sulla questione è intervenuta anche la psicoterapeuta Stefania Andreoli: "Il fatto di subire il calvario di vedere la propria vita sul vetrino, osservata da vicino da chiunque poi ci faccia sopra dei commenti, è sempre un'esperienza estremamente dolorosa e violenta".

Commenti