I testimoni: "Ecco perché non siamo intervenuti"

Parlano le persone che hanno assistito al pestaggio di Alika, il 39enne ambulante nigeriano: "Abbiamo avuto paura, quell'uomo era una furia"

I testimoni: "Ecco perché non siamo intervenuti"

Rabbia, sgomento ma soprattutto "tanta paura". Cinque persone hanno assistito al pestaggio di Alika Ogorchukwu, l'ambulante nigeriano massacrato in strada, a Civitanova Marche, dal 32enne campano Filippo Ferlazzo. Due di loro hanno ripreso l'aggressione con il telefonino e poi hanno consegnato le registrazioni alla polizia. I filmati sono stati "fondamentali" - hanno spiegato ieri gli investigatori - per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Eppure non si placano le polemiche nei confronti dei testimoni, accusati di voyeurismo e indifferenza. "Ho provato a fermarlo ma non ci sono riuscito. Eravamo in quattro, così ho ricostruito anche dal video: una signora anziana, una ragazza, un uomo anch' egli d'età con il cane e io. Come avremmo potuto fermare quell'uomo? Per questo rifiuto le accuse di razzismo e di indifferenza", racconta chi ha assistito alla tragedia.

Il racconto del pestaggio

La verità ha sempre due facce, una è il volto della paura. Lo sa bene Mariano M. che venerdì pomeriggio, quando si è consumata la brutale aggressione, era a pochi passi dalla scena del crimine. "Ero alla fermata dell'autobus, con le spalle al corso, non mi ero accorto di nulla, finché non ho sentito le urla disumane di Alika. - spiega il testimone del pestaggio a La Republica - Mi sono girato e ho visto Ferlazzo che lo massacrava a colpi di stampella". Ha urlato a Ferlazzo di fermarsi: "Gli gridavo: basta, lo ammazzi, mi sono avvicinato e con un calcio ho allontanato la stampella con cui stava colpendo Alika. Inutile, perché Ferlazzo lo stava finendo a mani nude. Per poi alzarsi e andare via". Seppur terrorizzato, Mariano ha allertato immediatamente la polizia: "Subito dopo aver allontanato con un calcio la stampella. Quando ho visto Ferlazzo andare via, dopo aver ucciso il povero ambulante, ho temuto che non sarebbero arrivati in tempo per arrestarlo - spiega -. Così, appena ho visto avvicinarsi la macchina, mi sono buttato in mezzo alla strada per fermarli". Il 32enne, però, era riuscito ad allontanarsi. "Si sentiva così impunito che non si era nemmeno messo a correre - continua il testimone -. Ho indicato l'assassino agli agenti e l'hanno arrestato. Bravissimi. Sapete quanto è durato questo incubo? Diciassette minuti".

Il video

Tra le cinque persone che hanno assistito al pestaggio c'era anche una ragazza moldava di 28 anni. Ha ripreso la scena con lo smartphone nonostante le tremassero le mani per la paura. "Ero terrorizzata davanti a quella scena di Ferlazzo che picchiava il mendicante, pietrificata dalla paura - ha raccontato in Questura venerdì sera, quando è stata sentita come testimone -. Ho ripreso tutto col mio cellulare per farlo vedere a mia madre, l’ho girato in preda all’orrore".

Il video, che è diventato poi virale su internet, è servito "per ricostruire la dinamica dell'aggressione. Ci ha dato una grossa mano", hanno spiegato gli investigatori. Respinge l'accusa di indifferenza, dunque, la comunità di Civitanova Marche per l'omicidio in diretta di Alika.

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