Uno dei temi centrali dei mercati valutari in queste ultime settimane è stato se nz'altro il rafforzamento del franco svizzero, dopo che la Snb ha rimosso il limite tra euro e franco a 1,20, permettendo alla divisa elvetica di apprezzarsi fin oltre la parità con la moneta unica. Nel complesso, però, analizzando i mercati su un arco di tempo più ampio, l'ultimo semestre è stato dominato dal rafforzamento del dollaro, proseguito dopo il recente annuncio di Mario Draghi relativo all'avvio del Quantitative Easing . L'ulteriore ondata di vendite sulla divisa unica nei primi giorni dell'anno è scattata in merito al futuro della Grecia che, dopo le elezioni del 25 gennaio, potrebbe allontanarsi da quello dell'euro. «Senz'altro questo euro debole per l'Italia può rappresentare un significativo vantaggio, offrendo maggiore spazio sui mercati internazionali al nostro export, dando al tempo stesso un certo sollievo ai consumatori che dovrebbero vedersi ridotte bollette e pieno di benzina», fa presente Carlo Alberto De Casa, senior analyst del forex broker ActivTrades, tra i maggiori a livello internazionale nonché leader in Italia sui mercati valutari. Tra le valute che non stanno brillando in questo periodo va segnalata anche la sterlina inglese.
«Sebbene la divisa britannica risenta anche degli ultimi dati macroeconomici provenienti da Londra (nonché delle elezioni amministrative del prossimo maggio) e sia debole nei confronti del dollaro, ha invece raggiunto i massimi degli ultimi 7 anni nei confronti dell'euro, con un cambio che viaggia in area 1,34», precisa De Casa, mentre Giovanni Lapidari, analista indipendente, sposta l'attenzione sui listini azionari. «I prossimi mesi sono a nostro parere da affrontare con molta cautela. In Europa, fatta chiarezza sul Qe della Bce restano aperte le due questioni geopolitiche dei fronti Grecia e Russia/Ucraina. Il primo tema rischia di estendere il risultato delle elezioni anche a Paesi «periferici» quali Italia e Spagna, listini che non a caso non sono riusciti a tenere il passo delle Borse di Oltreoceano e anche del Dax di Francoforte: probabile vedere oscillazioni di rilevo su Btp e Bonos, anche perché pure sull'obbligazionario di qualità (Bund e T.Bond) c'è ormai una bolla speculativa, e diremmo anche deflattiva, di rendimenti un po' troppo vicini allo zero», commenta Lapidari per il quale, inoltre, la lunga guerra sui prezzi dell'energia non potrà che togliere forza ai mercati azionari, trainati su massimi storici più dalla manovra espansiva delle Banche centrali che dalla salute delle economie. «La speranza è ora che la Fed continui a rimandare il rialzo dei tassi.
Le nostre attese, al momento, sono quindi per un incremento della volatilità; per ora è ancora sotto controllo, ma attenzione a eventi esogeni al momento non prevedibili/prezzabili: l'eccessivo leverage presente sui mercati potrebbe scatenare movimenti molto forti. Suggeriamo agli investitori meno capitalizzati di operare più sul breve che nel medio/lungo termine, con atteggiamento opportunista e flessibile», è la raccomandazione di Lapidari.EMo
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