Cronache

"Mai mollato le ricerche di Igor". Così l'Italia ha aiutato a catturarlo

L'arresto a Saragoza. Ma il comandante Del Sette illustra il lavoro dell'Arma: "Non eravamo solo in Spagna ma anche in Austria e Serbia. Non abbiamo mai mollato un giorno la ricerca"

Il generale Tullio Del Sette
Il generale Tullio Del Sette

Igor il russo è finito in manette. La sua fuga si è conclusa come era iniziata: nel sangue. Secondo quanto riferisce El Pais, è stato arrestato all'alba a Teruel, vicino a Castellón, dopo aver subito un incidente stradale e aver ucciso due agenti della guardia civil e un allevatore.

Le guardie civili che ha ucciso, che indossavano giubbotti antiproiettile, stavano cercando un altro sospetto, un uomo presumibilmente rumeno e appartenente a una banda che stava facendo irruzione in case disabitate della zona, e si imbattono in Norbert Feher.

"Non abbiamo mollato"

I carabinieri di Bologna fanno sapere che nella tarda serata di ieri sono morte tre persone, tra cui due militari della Guardia Civil nel corso di una sparatoria con un cittadino serbo, il noto latitante Norbert Feher, detto "Igor il Russo". Il conflitto a fuoco è avvenuto nella zona di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra ed Albalete del Arzobispo. La procura della Repubblica di Bologna, coordinando i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva già da tempo avviato attività rogatoriale in spagna, dopo aver avuto riscontro della presenza del latitante. In questa prospettiva, oltre a specifiche attività in Serbia, Austria e Francia (grazie alla collaborazione e alla disponibilità degli organi competenti) si erano svolti numerosi incontri di coordinamento con le autorità di polizia spagnole, sin dall'estate, anche con trasferte ed attività tecniche e dinamiche direttamente svolte sul territorio spagnolo. Tali attività sono state peraltro agevolate dalle attività di coordinamento di Eurojust e di supporto della Dcsa.

"In realtà stiamo aspettando l'ultima conferma che si tratti effettivamente di lui, anche se riteniamo che quasi certamente lo sia. E' stato arrestato dopo un drammatico conflitto a fuoco dopo una caccia in tutta l'area. E' stato trovato in un'area che noi avevamo indicato come di probabile presenza di Igor": ha dichiarato il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio del Sette, a margine della presentazione del calendario Cites 2018, commentando l'arresto di Igor il russo. "Con il Ros e i due comandi provinciali non eravamo soltanto lì in Spagna - ha aggiunto - ma eravamo e siamo anche in Austria e Serbia, perchè non abbiamo mai mollato un giorno la ricerca di questo pericolosissimo individuo. Gli ultimi sviluppi hanno dimostrato quanto sia effettivamente pericoloso - ha concluso - e che grosso peccato sia stato metterlo in libertà nel 2015 quando ancora doveva scontare degli anni di galera".

Ritengo che non ci sia stata nessuna sottovalutazione non solo nella fase delle investigazioni ma neppure nell'immediatezza del compimento del primo degli omicidi": lo ha detto il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, riferendosi alle indagini e alla cattura in Spagna del pericoloso latitante Igor il Russo, alias Norbert Feher. "La valutazione dei fatti col senno di poi - ha sottolineato Amato durante una conferenza stampa in Procura - è sbagliata. I comportamenti vanno giudicati riportandosi al momento in cui questi comportamenti sono stati tenuti.

Noi che eravamo i protagonisti di quella vicenda - ha continuato il pm - possiamo ben dire che in quel momento storico non c'è stata alcuna sottovalutazione, nè nella fase della prima indagine, nè in quella della certa e sicura identificazione e soprattutto - ha concluso Amato - nè nella fase della identificazione del luogo dove poteva essere il soggetto".

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