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Gli immigrati e i centri sociali. Ecco chi c'è dietro i saccheggi

Le violenze nelle città d'Italia. A Torino 10 arresti. A Milano 28 persone fermate. Tra i violenti molti extracomunitari: arrestati due egiziani con la refurtiva di Gucci

Gli immigrati e i centri sociali. Ecco chi c'è dietro i saccheggi

C’era anche l’estrema destra in piazza ieri, certo. C’erano gli ultras. Ma non solo loro. E non sono i “neofascisti a speculare sulla paura della crisi” come titola Repubblica o ribadisce Gad Lerner. Gli scontri di ieri, a sentire chi in piazza c’era in tenuta antisommossa, sono stati animati da tifosi, antagonisti e anche “giovani extracomunitari”. Due egiziani, un maggiorenne e un minorenne, a Torino sono stati arrestati con la refurtiva rubata dal negozio di Gucci.

Che sotto la Mole le proteste contro i Dpcm sarebbero finite male era annunciato. Già da domenica circolavano online appelli a ritrovarsi in piazza. Al fianco delle manifestazioni pacifiche, gli agenti e i carabinieri si attendevano i facinorosi. I soliti incappucciati. “Due ore di scontri”, ci ha scritto un militare nel bel mezzo delle rivolte. Chi c’era in strada? “Antagonisti, ultras, formazioni di destra - dice un agente - come i forconi nel 2013. Ufficialmente la destra era alla manifestazione pacifica di piazza Vittorio che si è tenuta e non è successo niente”. Eppure i petardi, le bombe carta, i dehors devastati, gli scontri scoppiati intorno a piazza Castello, i due poliziotti feriti. Un film già visto. “Sono occasioni troppo ghiotte - continua l’agente - Arrivano alla spicciolata, si travisano e poi via a far del casino”. Nel capoluogo piemontese il bollettino è corposo: 10 arresti e 4 denunciati, tra cui i due egiziani accusati di furto e resistenza aggravate. Sempre per resistenza arrestati tre italiani, di cui uno anche per furto aggravato nel negozio Louis Vitton. Nei guai ci sono anche cinque ultras di Juventus e Torino. Un uomo e una 17enne sono stati invece sorpresi a incendiare i cassonetti. Nessuno dei fermati, precisa la questura, ha un’attività o un esercizio pubblico. E al vaglio della Digos c'è l'ipotesi di accusarli di devastazione. “Coloro che hanno provocato gli incidenti sono professionisti delle violenza che, oltre ogni ideologia politica o schieramento calcistico, hanno orchestrato la violenza di strada aggredendo i cordoni di sbarramento con lancio di pietre, bottiglie, fumogeni e bombe carta”, dice Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale del Siap. "Ci sentiamo però di rivolgere un appello a tutta la classe politica: non si banalizzi la protesta della gente per bene confondendola con chi compie atti violenti".

Situazione simile a Milano. Qui sono 28 le è persone accompagnate in questura dopo i disordini esplosi ieri sera. Sono quasi le 21 quando circa 400 persone si radunano in piazzale Loreto per poi attraversare la città e raggiungere la sede della Regione. Cassonetti rovesciati, petardi, fumogeni. Un'auto della polizia municipale presa di mira. Almeno un tram distrutto. Devastati anche dehors, cassonetti e transenne del Giro d’Italia. Sugli agenti volano pietre, bottiglie e bombe molotov ben realizzate, come dimostra la foto che ilGiornale.it può mostrare in esclusiva. In piazza ci sono anche titolari di bar e commercianti infastiditi contro “lo scempio” dei facinorosi, ma ad emergere sono i violenti. La massa di manifestanti è eterogenea. Alla fine i denunciati sono 18 italiani e 10 stranieri di varie nazionalità. Fermata una ragazza italiana della galassia anarchica, mentre il resto delle persone denunciate - come ha precisato la polizia -non è riconducibile a gruppi conosciuti. “Noi poliziotti - spiega Pasquale Gresi, segretario provinciale Federazione Sindacale di Polizia - ci troviamo ad essere usati come valvola di sfogo di chi alle manifestazioni va pacificamente, ma che si vede infiltrare veri delinquenti, professionisti del crimine e assassini. Solo per creare confusione”. Per Gresi “la situazione è esplosiva” e chiede “pene esemplari per i delinquenti”.

“Noi come forze dell'ordine siamo tenuti a far rispettare i dpcm, ma la gente è allo stremo - conclude - Se si fanno chiudere i commercianti che avevano già subito il lockdown il rischio di infiltrazioni di antagonisti, ultras e criminali di vario genere nelle manifestazioni pacifiche è alto come quello che sta avvenendo tutti i giorni in più occasioni”.

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