Per l'omicidio di Soumalia Sacko c'è un indagato. Il maliano ucciso la sera del 2 giugno nei pressi di San Calogero, nel Vibonese, sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi di fucile. L'uomo che è indagato è una persona del posto, un agricoltore del Vibonese. Incensurato e di mezza età è stato convocato dagli inquirenti in caserma per la notifica. Di fatto l'uomo, secondo le prime ricostruzionei, non avrebbe ancora fornito un alibi o spiegazioni per il suo gesto. L'arma, si tratterebbe di un fucile, non è stata ancora ritrovata.
Adesso l'indagato sarà sottoposto al test dello stub. Gli inquirenti cercheranno di capire se ci sono tracce di polvere da sparo sulle mani e dui vestiti. Se questo tipo di procedura dovesse trovare dei riscontri allora quasi certamente potrebbe scattare l'arresto. Intanto il premier Conte nel suo discorso in Aula al Senato per la fiducia, ha voluto ricordare il sindaclista maliano ucciso in Calabria. In Aula è immediatamente partito un applauso e il premier ha sottolineato: "Non siamo e non saremo mai razzisti".
Intanto, gli inquirenti escludono il movente razziale dell'omicidio. Al 43enne A.P.
, raggiunto nel pomeriggio da un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Vibo i carabinieri sono riusciti a risalire attraverso la Fiat Panda segnalata sul luogo della sparatoria ed indicata ai militari dell'Arma dai due connazionali del maliano ucciso, rimasti feriti. Le indagini sono in corso, ma gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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