L’immunologa Antonella Viola, professoressa di Patologia generale al Bo e direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica, è intervenuta oggi, lunedì 2 novembre, nella trasmissione radiofonica 24Mattino su Radio24, lanciando una curiosa proposta: “Una settimana di lockdown al mese”. Viola si è invece dimostrata scettica sulla possibilità di una chiusura a livello nazionale.
"No a un lockdown generale"
L’immunologa ha infatti spiegato: "No a un lockdown generale, bisognerebbe intervenire sui singoli territori. Stiamo un po’ andando nel panico, non ha senso fare un Dpcm a settimana. Con la mia proposta, di programmare un lockdown di una settimana al mese, ci si può organizzare anche per chi lavora e questo elimina l'ansia da Dpcm".
L’idea sarebbe quindi quella di agire su specifiche zone. Anche perché, come ha lei stessa sottolineato, non serve a molto fare un Dpcm nuovo alla settimana, se non a creare panico nella popolazione, già messa a dura prova. Il tema affrontato durante la trasmissione radiofonica era quello relativo alle misure da dottare per contrastare la diffusione del coronavirus. La proposta avanzata dalle professoressa Viola è quella di programmare un lockdown al mese di una settimana, in questo modo si condurrebbe una vita quasi normale per tre settimane e una sola si resterebbe chiusi in casa.Inutile la chiusura anticipata
L’idea della chiusura anticipata non sembra andare molto a genio all’immunologa che ha specificato che, durante l’ultima settimana, a Padova l’aperitivo veniva anticipato alle quattro del pomeriggio. Chiudere le attività commerciali alle 18 “fa solo accalcare le persone negli orari di apertura ed è una decisione punitiva verso i cittadini che già non possono uscire per una passeggiata . In questi giorni a Padova l'aperitivo si è fatto dalle 16 alle 18: se tu restringi gli orari, poi le persone si affollano quando possono".
La settimana di chiusura al mese servirebbe a rallentare la diffusione del contagio. Anche se, in questo momento, una sola settimana potrebbe non bastare per vedere dei risultati. Sicuramente però non serve sfornare decreti uno dopo l’altro, solo caotici. Non riusciamo neanche ad abituarci al primo che dopo pochi giorni già arriva il secondo, creando solo confusione.
Sull'idea di rinchiudere in casa gli over 70, secondo l’esperta "questa cosa non ha davvero senso. Oggi al pronto soccorso arrivano pazienti di ogni fascia d'età. Non possiamo far circolare liberamente il virus negli altri e tenere chiusi chi ha più di 70 anni”.Il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, intervenuto ad Agorà su Rai 3, si è detto d'accordo con l'immunologa Viola.
Secondo il virologo si potrebbe pensare a chiusure mirate, se necessario sartoriali, sotto un coordinamento nazionale. Sulla base di "un andamento periodico, modulandolo in modo rapido rispetto all'evoluzione della situazione epidemiologica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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