Impronta di carbonio: i prodotti a effetto climalterante zero

La crescente diffusione di protocolli per la progettazione e costruzione eco-sostenibile ha portato a un interesse crescente per i prodotti omonimi. Ma come un'industria chimica per prodotti per l'edilizia può essere sostenibile? Mapei da anni lavora con impegno in questa direzione e contribuisce a un'edilizia verde attraverso la formulazione di prodotti specifici, realizzati con materie prime innovative, riciclate e ultraleggere, sviluppate per ridurre il consumo energetico e a bassissime emissioni di Voc (Volatile organic compounds). Un ulteriore contributo all'eco-sostenibilità è dato, poi, dallo sviluppo di prodotti con migliorate prestazioni meccaniche e durabilità che, permettendo un più lungo ciclo di vita dei manufatti, comportano una riduzione dei rifiuti e del consumo di materiali e di energia. Mapei ha aderito inoltre al «Bando pubblico per l'analisi dell'impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo», promosso dal ministero dell'Ambiente. L'impronta di carbonio misura il contributo che le attività umane producono sull'effetto serra.

Espressa in tonnellate di biossido di carbonio equivalente, la Carbon Footprint individua e quantifica i consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita di un prodotto o di un processo, a cui sono normalmente attribuite emissioni di gas a effetto serra.

Nella maggioranza delle attività produttive è impossibile annullare completamente le emissioni di CO2, ma non è impossibile annullarne l'effetto climalterante. Mapei ha conseguito questo obiettivo con due suoi prodotti, Keraflex Maxi S1 Zero e Keraquick S1 Zero, oggi i primi adesivi per pavimentazioni ceramiche a effetto climalterante zero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica