Cronache

"Incapace di mente". Prosciolto l'egiziano che lanciò sassi sull'A1

Il nordafricano uscirà dal carcere e verrà trasferito in una struttura psichiatrica. Lo scorso 12 agosto scatenò il panico sull'A1, lanciando sassi e mattoni sui veicoli in transito

"Incapace di mente". Prosciolto l'egiziano che lanciò sassi sull'A1

In pieno agosto, durante l'esodo per le le vacanze, colpì con sassi e mattoni le vetture in transito sull'autostrada del Sole, infrangendone i parabrezza e causando il ferimento di tre persone. Poi minacciò di ferirsi, prima di essere fermato dalla polizia. Ora il 22enne egiziano autore di quel gesto uscirà dal carcere nel quale era stato recluso dopo il processo per direttissima. Il giovane è stato prosciolto dalla accuse "per totale incapacità di mente" ma giudicato socialmente pericoloso dal tribunale di Lodi, che ne ha disposto il trasferimento in una stuttura psichiatrica per almeno due anni.

Il trasferimento in una struttura psichiatrica

Lo straniero, che già al momento dell'arresto aveva a suo carico alcuni precedenti, verrà sottoposto a cure farmacologiche e sarà trasferito non appena la struttura sanitaria sarà disponibile. La vicenda di cui si era reso protagonista il 12 agosto scorso aveva suscitato allarme, soprattutto per il pericolo scampato dai tanti automobilisti che in quel momento viaggiavano sulla corsia sud dell'A1, all'altezza di Ospedaletto Lodigiano. Tra i veicoli bersagliati dall'egiziano peraltro c'era stata anche un'ambulanza, colpita con sassi e mattoni che il giovane aveva reperito a bordo strada, accanto ai binari dell'Alta velocità.

Il folle gesto sull'A1

Il nordafricano, infatti, aveva dapprima bloccato il treno Reggio Calabria-Milano sul quale viaggiava, attivando il freno di emergenza. Poi, una volta sceso, si era diretto verso l'autostrada e aveva iniziato a colpire le auto in transito. A rimanere feriti erano stati due uomini di 22 e 65 anni e una donna di 35 anni, l'allora deputata della Lega Claudia Gobbato. Accerchiato dagli agenti, il giovane in evidente stato di alterazione aveva minacciato di tagliarsi la gola con una piccola lama. I poliziotti lo avevano poi immobilizzato con il taser. In un primo momento, nei suoi confronti erano state ipotizzate le accuse di attentato alla sicurezza dei trasporti, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda è poi passata al vaglio dei giudici, che a quasi tre mesi dall'accaduto hanno deciso di prosciogliere il giovane ma di giudicarlo socialmente pericoloso e bisognoso di cure psichiatriche.

Commenti