Cronache

Kayaker scomparso, trovata la sua collanina e resti umani nel ventre dello squalo tigre

L'animale, catturato da un gruppo di pescatori, avrebbe prima rigurgitato un braccio. Agenti e scienziati, nel suo stomaco, avrebbero ritrovato altri elementi. Il 70enne francese era scomparso senza lasciare alcuna traccia nell'isola dell'Oceano Indiano

Kayaker scomparso, trovata la sua collanina e resti umani nel ventre dello squalo tigre

Prima l'animale avrebbe rigurgitato un braccio. Poi, all'interno del ventre di uno squalo tigre, sarebbero stati ritrovati altri elementi riconducibili a resti umani, che potrebbero appartenere al kayaker di 70 anni scomparso circa due settimane fa nella laguna di Trou d'Eau a La Réunion, il dipartimento francese nell'Oceano Indiano. È accaduto a Saint-Leu, nella zona occidentale dell'isola francese, e le indagini per comprendere l'esatta dinamica dell'incidente sono ancora in corso.

Il ritrovamento dei pescatori

Secondo quanto riportato da Today, il ritrovamento risalirebbe a giovedì sera, quando i familiari dello sportivo, chiamati a riconoscere gli oggetti del congiunto, avrebbero individuato la sua collanina. A trovare quel corpo è stato un gruppo di pescatori, impegnati in una battuta di pesca preventiva, che hanno catturato lo squalo di 3,5 metri di lunghezza. Appena sistemato a bordo, lo squalo avrebbe rigurgitato un braccio e a quel punto il gruppo sarebbe rientrato in porto, contattando via radio le forze dell'ordine.

L'incisione del ventre

Secondo quanto riportato da L'Unione sarda, una volta portato a terra, gli agenti avrebbero inciso il ventre del grosso pesce, trovando ossa umane e la collanina riconosciuta, che potrebbe appartenere appunto al 70enne francese scomparso il 12 dicembre. I resti disponibili sono stati subito trasferiti al laboratorio di medicina legale per l'autospia. Intanto, medici e scienziati, attraverso l'esame del dna sperano di arrivare in poche ore all'identificazione di quei frammenti.

La dinamica da chiarire

Non è ancora stato chiarito se il kayaker sia stato ucciso dallo squalo o se l'animale abbia attaccato (e mangiato) il suo corpo quando ormai era senza vita in mare. In base alle prime informazioni, la polizia locale, insieme agli scienziati dello Shark Safety Center, stanno ancora indagando per scoprire l'esatta dinamica che ha portato a quel ritrovamento. Gli attacchi di squali nell'isola de La Réunion sono, purtroppo, un fenomeno abbastanza frequente. Se accertato, questo sarebbe il 26° caso registrato dal 2011.

Un episodio simile

Nel mese di novembre, un turista scozzese di 44 è scomparso mentre stava nuotando nelle stesse acque dell'isola francese. In base al racconto della moglie, l'uomo si era allontanato dalla riva per fare dello snorkeling ma, una volta sparito tra le onde della laguna dell'Ermitage, al largo di Saint-Gilles, non aveva fatto più ritorno. In quella circostanza, nonostante i numerosi mezzi impiegati nelle ricerche, dell'uomo era sparita ogni traccia, fino a quando le autorità dell'isola hanno notato la presenza di uno squalo tigre che si aggirava in prossimità delle spiagge molto frequentate dai turisti.

L'animale è stato abbattuto e durante l'esame autoptico svolto sulla sua carcassa è avvenuta la scoperta: nel suo addome, infatti, insieme ai resti di alcuni pesci, ci sarebbe stata anche una mano umana, che aveva ancora la fede nuziale all'anulare sinistro (oggetto riconosciuto dalla moglie).

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