Cronache

Le ultime ore di Saman: "Costretta a dormire sul marciapiede"

Dalle ultime rivelazioni delle autorità emergono particolari sempre più scioccanti sull'omicidio della giovane Saman Abbas, uccisa dai familiari, che la costringevano a dormire sul marciapiede fuori casa per punirla, poco prima della sua morte

Le ultime ore di Saman: "Costretta a dormire sul marciapiede"

Diventa sempre più reale l’ipotesi che Saman Abbas sia stata uccisa dai suoi familiari. Come si legge su La Stampa, grazie ai carabinieri di Novellara sono state diffuse delle immagini a dir poco sciocccanti, che mostrano lo zio e i cugini della giovane pakistana la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio armati di badile e pala, come fossero in procinto di disfarsi di un corpo.

Di Saman si sono perse le tracce proprio quella sera, e ora il video ripreso dalla telecamere di sorveglianza mostrano la ragazza uscire di casa con i genitori alle 00.09. Le stesse telecamere hanno ripreso i genitori della ragazza rientrare in casa alle 00.22, senza la ragazza, ma con il suo zaino. Un omicidio a cui avrebbe preso parte tutta la famiglia di Saman, ma commesso materialmente dallo zio. Ad accusare l’uomo è il fratello di Saman, che si trova ora in una comunità protetta. Il sedicenne si dice certo che a spezzare la vita della sorella sia stato lo zio: "Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”, ha raccontato tra le lacrime il ragazzo agli inquirenti.

Il giovane ha rivelato che quella notte lo zio era in uno stato di profonda agitazione, che aveva “pianto molto” e che avrebbe anche minacciato di morte il nipote se si fosse rivolto alle autorità. Saman era andata via da casa a novembre dello scorso anno per sfuggire ad un matrimonio combinato, ma aveva deciso di tornare dalla sua famiglia l'11 aprile, per recuperare dei documenti. Dalle indagini emerge inoltre la violenza inaudita che la ragazza era obbligata a subìre nei giorni prima della sua morte. Le liti con i familiari erano sempre più accese e da quanto è emerso il padre di Saman "spesso la chiudeva fuori casa, obbligandola a dormire sul marciapiede", lasciando immaginare l'agghiacciante realtà nella quale era costretta a vivere la ragazza. A seguito dei nuovi rilevamenti, sono cinque gli indagati per l'omicidio di Saman: entrambi i genitori della ragazza, fuggiti in Pakistan dopo il delitto, due cugini e infine lo zio, indicato come l'esecutore materiale del terribile omicidio.

Il gip di Reggio Emilia, che ha emesso l'ordine di custodia cautelare nei confronti degli indagati, ha affermato che poco prima della sua scomparsa c'era stata una violenta lite tra Saman e i genitori, per via dei documenti che servivano alla giovane per scappare dal suo inferno. Poi la chiamata allo zio: "Saman è andata via di nuovo". "Adesso arrivo", ha risposto l'uomo al padre di Saman lapidario. Una volta tornato a casa, lo zio avrebbe riferito che tutto era stato sistemato e di Saman non si è saputo più nulla.

Ciò che si legge nell'ordinanza emessa dal gip Luca Ramponi non lascia dubbi: "é certo che costoro avessero programmato anche di ucciderla per punirla dall'allontanamento dai precetti ell'islam, per la ribellione alla volontà della famiglia, nonchè per le continue fughe di casa".

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