L'allarme di Bassetti: "Chiudere il tamponificio Italia"

Il virologo genovese denuncia l'utilizzo spropositato di tamponi: "Tra qualche giorno rischiamo di avere 10 milioni di italiani a casa". E chiede nuove regole sulla quarantena

L'allarme di Bassetti: "Chiudere il tamponificio Italia"

"L'Italia è diventata un tamponificio e sarà difficile uscirne". L'allarme arriva da Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, che ha fortemente criticato la vera e propria corsa ai tamponi che si è scatenata durante le feste natalizie. E che ora rischia di mandare in tilt la trafile dei test e lo stesso sistema di tracciamento, essenziali per monitorare l'andamento della pandemia.

Così, mentre il generale Francesco Figliuolo minimizza le code davanti alla farmacie ("Gli italiani stanno in fila per il Black Friday, possono farlo anche per il tampone", ha detto il militare) Bassetti denuncia il ricorso smodato e autoimposto al tampone: "Il tampone dovrebbe rimanere un presidio richiesto dal medico, unico in grado di saper poi trattare un positivo o un contatto". Il vero problema, sottolinea il medico genovese, è che così facendo si danno "false patenti di tranquillità, soprattutto con tamponi rapidi con cui si hanno fino al 40% di falsi negativi". Già, perché poi c'è questa piccola grana: i tamponi rapidi, secondo più di un virologo, non garantiscono risultati certi in una buona percentuale di casi. Eppure gli italiani continuano a sottoporsi a questi test, anche perché in molti casi prenotare un tampone molecolare è pressochè impossibile (senza dimenticare il prezzo decisamente minore di un test rapido). I numeri degli ultimi giorni sono eloquenti: solo tra il 23 e il 25 dicembre sono stati effettuati più di due milioni e mezzo di tamponi.

"Si sta ingrossando un business enorme - continua Bassetti- l'errore è stato dire anche ai vaccinati di tamponarsi prima di incontrare gli altri per le feste. Ormai i tamponi sono diventati come le Zigulì o i preservativi. Ma possono dare falsi positivi e falsi negativi. Con il vaccino poi si può avere cariche virali talmente basse da non trasmettere il virus". A sostegno delle sue parole, il virologo porta le previsioni sull'evoluzione di contagi: "Nei prossimi giorni arriveremo a 100mila contagi al giorno, se per ogni positivo stimiamo possibili dai 4-5 ai 10 contatti, rischiamo di avere fino a 10 milioni di persone a casa. Non ce lo possiamo permettere dal punto di vista sociale, economico ed anche sanitario".

Per questo, conclude Bassetti - ma è opinione condivisa da altri virologi, primo fra tutti Lorenzo Pregliasco - è necessario pensare a nuove regole sulla quarantena: ridotta per chi è positivo ed eliminata del tutto per i contatti stretti. Seguendo la logica del "rischio calcolato".

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