Cronache

L'Aquila, conigliette di PlayBoy "invadono" la festa patronale

La festa patronale di Trasacco ha visto la "sensuale" presenza di quattro avvenenti ragazze che hanno distribuito la famosa rivista fondata da Hugh Hefner

L'Aquila, conigliette di PlayBoy "invadono" la festa patronale

Don Francesco Grassi, parroco di Trasacco (L'Aquila) non ha gradito quanto avvenuto in occasione della festa patronale di S. Cesidio e Rufino nel centro marsicano. Nel corso dell'evento si è registrata la presenza di quattro avvenenti ragazze che hanno distribuito la famosa rivista osè PlayBoy. Il sacerdote, indignato per quanto accaduto, ha dichiarato: "Il corpo umano che diventa merce, le feste patronali usate per gli spogliarelli. Così viene meno la dignità della persona".

Le ragazze, dalla bellezza non certo indifferente, hanno distribuito alcune copie della rivista fondata da Hugh Hefner a Chicago nel 1953, davanti ad un bar sito nel centro. La notizia si è sparsa rapidamente nel paese in provincia dell'Aquila. Come riporta il Messaggero nella sua edizione abruzzese, subito si sono scatenate reazioni contrastanti: c'è chi ha riso per l'episodio "profano", chi invece l'ha preso più sul serio infuriandosi, come lo stesso parroco di Trasacco. Nel corso dell'omelia, Don Francesco ha manifestato il suo dolore per quanto accaduto durante la festa dedicata ai patroni locali, affermando di non aver gradito come il profano sia riuscito a prendere il sopravvento sul sacro. Nonostante tutto, i media locali hanno riferito di come il propietario del precitato bar sia rimasto molto soddisfatto degli incassi fatti a fine giornata.

Spendendo due parole sull'evento a carattere religioso, informiamo come la devozione per il "laccio di San Cesidio" (ovvero il braccio del santo in questione) fosse molto diffusa nel nostro paese nel 19esimo secolo. Don Francesco ha terminato la sua omelia, mista a polemica, con le seguenti parole che fungono chiaramente da monito: "Cerchiamo di fare della nostra vita qualcosa di bello.

Anche Trasacco, la nostra città nata sul sangue dei Martiri, non può perdersi in un bicchiere d’acqua, ma deve cercare di rendere vivo e profondo il mistero di questa bellezza”.

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