Cronache

L'avvocato di Tiziana Cantone: "I motori di ricerca restano impuniti"

Qualche giorno fa il nome della giovane era tornato agli onori della cronaca per una sentenza che avrebbe potuto garantirle, finalmente, il diritto all'oblio

L'avvocato di Tiziana Cantone: "I motori di ricerca restano impuniti"

Fabio Foglia Manzillo, legale di Tiziana Cantone, la 31enne che nei giorni scorsi si è tolta la vita nella sua bitazione di Mugnano, in provincia di Napoli, dopo un'inutile battaglia legale per la rimozione dal web del video hard che la ritrae, ha lanciato un apello per punire chi, a suo avviso, sta ancora traendo guadagno da quel filmato.

"Tiziana si è uccisa per quel video, immagini sulle quali si sta ancora lucrando, a distanza di quattro giorni dalla sua morte", ha dichiarato l'avvocato Manzillo, che ha aggiunto: "La Comunità europea intervenga subito contro l'enorme impunibilità di cui godono i motori di ricerca".

La ragazza aveva cercato di rimediare a tutti quei video finiti in rete e aveva presentato denuncia penale contro gli uomini protagonisti dei filmati, chiamando in causa anche alcuni motori di ricerca per spingerli a cancellare le sue immagini.

Qualche giorno fa il nome della giovane era tornato agli onori della cronaca per una sentenza che avrebbe potuto garantirle, finalmente, il diritto all'oblio.

L'avvocato della ragazza aveva infatti citato in giudizio Facebook Ireland, Yahoo Italia, Google e Youtube e le persone coinvolte nella diffusione dei video, ottenendo un provvedimento d'urgenza nel quale si imponeva la rimozione dal web di qualsiasi pagina che facesse riferimento a Tiziana e a quelle immagini che avevano attirato su di lei non solo la curiosità pruriginosa dei suoi compaesani - era di Casalnuovo di Napoli - ma anche offese e insulti.

Sulla sua bacheca di Facebook sono arrivati gli insulti più feroci e violenti, tutti da parte di centinaia di persone che di lei non sapevano assolutamente nulla. Ora la Procura del Tribunale di Napoli nord ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

A complicare la cancellazione, anche un enorme archivio pornografico di video amatoriali (pubblicati spesso contro la volontà della protagoniste) chiamato "La Bibbia", di cui noi de Il Giornale avevamo già parlato.

Sul tema oggi è intervenuto anche Matteo Renzi, che ha detto: "Snapchat è fantastico: tutto dura 24 ore e sparisce.

Poi una ragazza si uccide perché non riesce a cancellare un video dal web; il tema della traccia che lasciamo è un tema importante".

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