Per chi non lo sapesse, esiste un premio in Ue chiamato "cittadino europeo dell'anno". Bene. Poco prima che si scatenasse la crisi diplomatica tra Italia, Malta, Spagna e Francia sull'immigrazione, una lettera arrivava alla casella di posta di Antonio Silvio Calò, docente di storia e filosofia al Liceo Classico Canova di Treviso. Il contenuto diceva che questo signore di 57 anni era stato scelto tra i quattro vincitori del premio europeo. Calò è diventato famoso per aver accolto, ormai tre anni fa, sei migranti in casa.
La missiva firmata dal vicepresidente del Parlamento europeo, Sylvie Guillaume, lo catapulta di diritto alla cerimonia di consegna che avverrà a ottobre a Bruxelles. "Suonino le trombe per questo premio - dice lui raggiante al Fatto Quotidiano - speriamo che svegli gli animi. Non lo dico per me, ma per il segnale che abbiamo lanciato, qui, dall’Italia". Per Calò "l'accoglienza è un tema universale. Altrimenti torniamo alla barbarie". Tanto che, dice il docente, "in giro un venticello pericoloso, offensivo per le persone". A cosa si riferisca non è dato sapere esplicitamente. "Sono emozionato e felice, non mi vergogno - spiega - Non ho mai sfruttato i giornali, ma ora li sprono a scrivere. Diamo eco a questo premio che dice una cosa importante: l’Italia è anche questo, non solo quello che si è sentito in campagna elettorale".
Insisme al docente di filosofia, comunque, verranno premiati anche la Fondazione Assistenza Psicodisabili Onlus (Bap) don Virginio Colmegna (presidente
della Fondazione ‘Casa della carità’) e infine la dottoressa Paola Scagnelli (primario e medico volontario in Tanzania). Il loro merito è aver dato una mano "alla cooperazione europea e alla promozione di valori comuni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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