"Porta due uomini, avrai un libro": polemica sulla Pinacoteca di Bologna

8 marzo: le donne entrano gratis al museo, ma l'omaggio solo se sono accompagnate da due uomini. Polemica per la promozione della Pinacoteca Nazionale di Bologna

La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)
La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)

Per festeggiare l’8 marzo, le donne entrano gratis al museo. Ma la Pinacoteca nazionale di Bologna riserva un omaggio solo a chi si presenta accompagnata da due uomini. Ed è subito polemica.

Niente mimose alla Pinacoteca. Anzi, un un volume sull’iconografia femminile nella storia dell’arte intitolata "Lucrezia Romana, la virtù delle Donne da Raffaello a Reni". Un "regalo" per le visitatrici in occasione della loro festa. Ma con una clausola: per poter ricevere il dono occorre essere accompagnate da non uno ma ben cavalieri. Paganti, si intende.

L'iniziativa, pubblicizzata sulla newsletter del museo con tanto di auguri per la festa della donne, scatena un putiferio. "La trovata è opposta allo spirito dell’8 marzo" commenta a La Repubblica Lola Hanau, curatrice del cineclub Bellinzona. Si stupisce anche l'ex direttrice della Pinacoteca, Jadranka Bentini: "Il libro è un’opera magnifica, perfetta per l’8 marzo, certo la modalità dell’omaggio è bizzarra".

"È una cosa in più. Le donne non pagano e non si poteva offrire l’omaggio a tutti - si giustifica imbarazzata la direttrice della Pinacoteca, Elena Rossoni - E comunque non è stata una nostra decisione". L'idea, infatti, porta la firma di Mario Scalini, il direttore del Polo museale, che commenta: "Qualcuno ci trova disallineati con lo spirito dell’8 marzo? Non so, le colleghe non la vedevano così, visto il libro. Il risultato ci dirà. Forse c’è un fraintendimento. L’accesso alle donne è gratuito comunque - continua - A quelle che convincono due uomini a seguirle daremo anche una copia del libro in omaggio".

Ma la spiegazione non convince, soprattutto le dirette interessate. "È una questione di sensibilità. Siamo al solito paternalismo all’italiana e lo direi anche se l’idea fosse venuta a una donna – replica Giovanna Cosenza, semiologa e docente di comunicazione politica all’Alma Mater – Tra l’altro tutti i dati confermano che le donne sono quelle che leggono più libri, che frequentano più musei. Non voglio essere troppo cattiva, è pur sempre un museo, ma se si organizza qualcosa su un tema come questo occorre farlo al passo con la realtà.

E, secondo l’annuale Global Gender Gap Report, il problema delle donne italiane non è l’istruzione o la cultura, le donne sono più istruite e preparate, è l’accesso al lavoro, la disparità nel trattamento economico che inizia fin dal primo anno lavorativo - conclude la docente - sembra il modello delle discoteche applicato alle istituzioni culturali: gli uomini pagano, le donne gratis. Anzi, qui lo scambio è due uomini per una donna".

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