L'incrocio Covid-Hiv che può generare nuove varianti

Il contagio da Covid nei pazienti sieropositivi potrebbe essere alla base della comparsa di nuove imprevedibili mutazioni del coronavirus

L'incrocio Covid-Hiv che può generare nuove varianti

In Sudafrica è attualmente al centro dell'attenzione della comunità scientifica uno studio per cui l'incrocio tra la pandemia di Covid e quella di Hiv potrebbe "generare nuove varianti". Un team di scienziati locali sta infatti studiando il possibile legame, che sembrerebbe essere dimostrato da recenti prove, tra il morbo apparso nel 2019 a Wuhan e l'agente patogeno alla base dell'Aids. Il timore dei ricercatori è che l'incrocio dei due ceppi virali possa generare nuove imprevedibili varianti di Covid.

A condurre l'indagine sulla collisione tra le due pandemie è il Network for Genomic Surveillance in South Africa (NGS-SA), ossia la rete di laboratori che ha scoperto la variante Omicron. Numerosi luminari attivi nel Network hanno infatti affermato che è giunto il momento per un'indagine "sistematica" su ciò che accade quando i pazienti con Hiv non trattato contraggono il Covid. Le indagini del team sudafricano cercheranno quindi di approfondire quanto già accertato parzialmente da precedenti studi, secondo cui le persone con un sistema immunitario indebolito, come i soggetti sieropositivi, possono soffrire di infezioni persistenti da coronavirus, spesso per mesi. Il Covid prolifererebbe nei loro sistemi immunitari depotenziati e svilupperebbe in continuazione mutazioni dalle caratteristiche imprevedibili e, probabilmente, sempre più resistenti. Alcuni ricercatori del Network ritengono che proprio in questo modo avrebbero finora visto la luce numerose varianti del Covid, compresa Omicron.

Tongai Maponga, ricercatore in forza all'NGS-SA, ha poi rimarcato il fatto che la ricerca in questione punta a fornire una risposta esaustiva, mediante test eseguiti su un ampio campione di soggetti, alle inquietudini della comunità scientifica riguardo alle conseguenze di un potenziale incrocio tra Covid e Hiv: "I pochi casi che sono stati visti e descritti finora si verificano solo a

causa della sorveglianza casuale. Ma penso che presto faremo qualcosa di più sistematico per osservare in modo speciale questi pazienti affetti da Hiv gravemente immunocompromessi, per vedere cosa sta succedendo".

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