Cronache

Galli vuota il sacco sul coprifuoco. Perché è stato messo...

Ospite su Rai Tre, il professor Massimo Galli ha commentato negativamente la possibile estensione del coprifuoco: "Si deve pur sacrificare qualcosa"

Galli vuota il sacco sul coprifuoco. Perché è stato messo...

L'ipotesi di un allungamento dell'orario del coprifuoco fa ben sperare cittadini e attività commerciali. Il governo potrebbe decidere per lo spostamento delle lancette alle ore 23, o addirittura alle ore 24, entro il 17 maggio, ma intanto la polemica sulla restrizione non si arresta. Tra i più critici sull'allungamento del coprifuoco c'è l'infettivologo Massimo Galli che, ospite della trasmissione Agorà, è tornato ad invocare la linea del rigore.

Ospite del programma di Luisella Costamagna, in onda ogni mattina su Rai Tre, il professor Massimo Galli si è detto stanco di dover tornare a ribadire quanto il coprifuoco sia importante nella lotta alla diffusione del Covid: "Ho la nausea dei discorsi sul coprifuoco. Nell'arco della giornata ci sono quattro momenti che implicano movimento e rimescolarsi della popolazione. Andare a lavoro o a scuola; stare a lavoro a scuola; tornare a casa e uscire la sera. In tutte e quattro le situazioni verosimilmente ci si mischia e si hanno contatti con gente diversa, con o senza precauzioni, e secondo i comportamenti individuali". Un chiarimento quasi scientifico che si è trasformato ben presto in una risentita difesa del coprifuoco.

Nel chiarire la sua posizione, Massimo Galli ha parlato del coprifuoco come di una cosa ovvia e scontata. Lo aveva già detto due settimane fa, ma ad Agorà lo ha ribadito: "Il coprifuoco è un disincentivo a muoversi la sera, non dovrebbe essere difficile da capire. Se devi mantenere per forza le prime tre situazioni per mantenere in piedi il paese, finisci per dover sacrificare l'ultima o ridimensionarla. Se si capisce questa cosa si capisce perché si parla di limitazioni serali e disincentivo a muoversi la sera. Se non si capisce si discute all'infinito. E io francamente non sono né entusiasta né motivato a continuare a farlo".

Insomma il coprifuoco per l'infettivologo dovrebbe rimanere ed essere accettato con buona pace di chi, ristoratori e gestori di locali in primis, non lavora da mesi e invece con l'arrivo della bella stagione potrebbe giovare di un allungamento dell'orario. Perché la questione economica, la sopravvivenza delle attività imprenditoriali italiane, non c'entrano con l'aspetto epidemiologico: "Che impone che si limiti la diffusione del virus. Se però ci si vuol fare una polemica di tipo politico è un altro discorso.

Certo capisco che ci sono le esigenze di coloro che nel periodo serale delle attività hanno la loro attività principale economica e non riescono a sopravvivere da diverso tempo ma la questione non è quella".

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