L'integrazione in piscina: quel bagno con il burkini per la libertà delle donne

L'iniziativa in un impianto di Grenoble, in Francia, dove alcune ragazze hanno sfidato il divieto in vigore

L'integrazione in piscina: quel bagno con il burkini per la libertà delle donne

Un tuffo in piscina in burkini per dire no al divieto in vigore in alcuni impianti. È il blitz di una decina di militanti di un'associazione, che ha voluto così contestare il regolamento di alcune piscine pubbliche.

Succede a Grenoble, Francia sud-orientale, dove un gruppo di donne ha voluto manifestare per la libertà del gentil sesso, rivendicando i propri diritti di entrare in acqua come vogliono, anche – per l'appunto – con il costume integrale tipico della cultura islamica.

Come raccontato da TgCom24, le attiviste sono state accompagnati dai volontari dell'Alliance citoyenne de l'agglomeratione grenobloise, e sono entrate nel pomeriggio di domenica 23 giugno in una piscina comunale del centro della città.

Le loro gesta sono state immortalate dai media locali, convocati appositamente, e la loro contestazione è stata pacifica, realizzandosi e portandosi a termine senza tensioni e scontri con nessuno, tanto meno con la polizia giunta a bordo vasca; la piscina, infatti, ha contattato le forze dell’ordine subito dopo aver notato la dimostrazione.

Si tratta del secondo caso a Grenoble, dove la medesima associazione si era intrufolata – in nome della "disobbedienza civile" – in un altro impianto pubblico della città.

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