Coronavirus

L'Italia divisa dai colori: come cambiano i parametri

Cambiano i dati del contagio: salgono i casi, scendono le ospedalizzazioni. E torna la cabina di regia che può ridisegnare la mappa dei colori

L'Italia divisa dai colori: come cambiano i parametri

A causa della variante Delta i nuovi positivi aumentano giorno dopo giorno. Questo però non sembra preoccupare dal momento che le ospedalizzazioni, al contrario, continuano a diminuire. Proprio per questo motivo si attende la riunione della cabina di regia dove, oltre a fare il punto sull'andamento della pandemia, si deciderà se mantenere o cambiare i parametri per il cambio del colore (e soprattutto delle restrizioni) delle Regioni.

Come è stato possibile vedere grazie al report realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal Ministero della Salute, l'Rt nazionale nell'ultima settimana è passato da 0,66 a 0,91. Si tratta di un dato che un anno fa avrebbe impensierito più di qualche virologo ma che oggi sembra non preoccupare più di tanto. Il motivo è molto semplice: a fronte di un aumento di positivi, si stanno svuotando le terapie intensive, occupate per appena il 2%. Più in generale cala anche il numero di ricoverati non in terapia intensiva il quale è passato da 1.271 a 1.128 solamente negli ultimi sette giorni.

È possibile immaginare però quale possa essere la decisione che verrà presa durante la prossima riunione della Cabina di Regia. Infatti, ora sono in molti a pensare che sia necessario cambiare i parametri sulle Regioni. Il ministro della Salute Roberto Speranza proprio oggi ha dichiarato: "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori".

Sembra, dunque, esserci un'unica voce dal ministero dato che anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è convinto: "Ci sarà qualche ricoverò in più, ma ora oggi occorre cambiare i parametri e le ospedalizzazioni devono avere un peso maggiore".

Dello stesso avviso anche Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, il quale durante un intervento a TgCom24 ha affermato: "Portare le regioni da bianche a gialle in un momento in cui gli ospedali sono quasi vuoti è una misura eccessiva". E aggiunge: "Ricoveri e pressione sugli ospedali sono i parametri da prendere in considerazione in questa fase" anche perché "siamo in una fase in cui il 60% della popolazione ha ottenuto una dose di vaccino, il 30% due dosi". Sempre Bassetti ribadisce e si chiede: "Oggi dobbiamo basarci su ricoveri e numero di vaccinati. Altrimenti che cosa faremo a ottobre?".

Le Regioni

Anche le Regioni, esauste dai continui cambi di colore e di restrizioni, spingono per la modifica dei parametri. Quello che maggiormente viene considerato inadeguato è il dover mantenere 50 casi Covid ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive. Mario Nieddu, assessore della Sanità della Sardegna, non contesta solamente le tempistiche ma anche i numeri poiché a suo parere: "Dovrebbe essere almeno il doppio dei 50 previsti se si considera la presenza dei turisti". L'interlocuzione però, come annuncia lo stesso Nieddu, "è aperta" e sembra proprio che tutto vada nella direzione del cambiamento.

Lo stesso presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale, ha annunciato: "Sui nuovi parametri si sta lavorando e sono previsti degli incontri anche la prossima settimana. I vaccini sono importanti. Il tema dell'impatto delle varianti sulla popolazione è importante.

Questo dato di avere una parte importante vaccinata è in grado di influenzare il possibile accesso ai servizi sanitari, è una cosa che stiamo valutando".

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