Papa Francesco è tornato a parlare dei migranti, che il Santo Padre considera "vittime" del pregiudizio politico. Bergoglio, durante questi giorni che precedono la Natività, sta alzando il tiro sul tema. Il pontefice argentino è ormai solito rimproverare quella parte di politica che, secondo la sua visione, tende a ideologizzare il fenomeno.
Questa volta Francesco ha usato, per così dire, lo scambio d'auguri che avviene ogni anno all'interno della Curia di Roma. I cardinali hanno così potuto ascoltare l'ennesimo monito dell'ex arcivescovo di Buenos Aires, che si è riferito a coloro che tentano di raggiungere le nostre coste in termini di misericordia: "Quanti immigrati, costretti a lasciare la patria e a rischiare la vita - ha asserito il vescovo di Roma -, incontrano la morte, o quanti sopravvivono ma trovano le porte chiuse e i loro fratelli in umanità impegnati nelle conquiste politiche e di potere. Quanta paura e pregiudizio!".
Qualche giorno fa, Bergoglio aveva sottolineato la non derogabilità del dovere di accogliere, che per il vertice della Santa Sede rappresenta una sorta d'obbligazione morale. La misericordia continua a costituire il centro della pastorale di questo pontificato.
Proseguendo, Papa Francesco ha voluto citare quelle persone che "vengono sistematicamente torturate ancora oggi nelle stazioni di polizia, nelle carceri e nei campi dei profughi in diverse parti del mondo". La chiusura, insomma, porterebbe con sè ingiustizie sociali ed episodi dal tenore tragico. Ma esistono pure le vittime della fame: "Quanta povertà e miseria! - ha tuonato il Santo Padre -.
E ancora: "Quanta violenza contro i deboli e contro le donne! Quanti scenari di guerre dichiarate e non dichiarate! Quanto sangue innocente viene versato ogni giorno!". "Quanta disumanità e brutalità ci circondano da ogni parte!". Il Natale del Papa è sempre più centrato sui migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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