Coronavirus

Locatelli: "Indice di contagio scende, ma le scuole non riaprono"

L'annuncio del presidente del Css: "R0 è oggi tra lo 0,5 e lo 0,7". Le scuole restano chiuse: "Riaprirle vorrebbe dire riportare l'indice ben sopra l'1"

Locatelli: "Indice di contagio scende, ma le scuole non riaprono"

L'indice di contagio che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva scende ancora. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli nel corso della conferenza stampa sull'emergenza coronavirus alla Protezione civile. "L'indice di contagio, il famoso R con zero (R0), è oggi tra lo 0,5 e lo 0,7, tenendo conto delle differenze regionali", ha spiegato Locatelli aggiungendo che "l'ultima volta vi avevo parlato di dati che indicavano un valore allo 0,8, dunque si conferma questa riduzione". Era il 17 aprile scorso e l'indicatore non ha mai smesso di scendere.

In queste settimane di emergenza sanitaria abbiamo capito che l'indice di contagio è un dato da guardare con attenzione. "Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell'R0 sarà inferiore a 1", aveva spiegato il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. Ma anche ora che siamo sotto lo zero non dobbiamo abbassare la guardia. La data del 4 maggio non è "un liberi tutti" perché "bisogna procedere con gradualità", ha continuato Locatelli sottolineando che "la fase 2 sarà graduale e ponderata".

"Per le scelte iniziali della fase 2 - ha aggiunto - sono state considerate le linee di orientamento e indirizzo suggerite, tenendo conto di quelli che sono i dati epidemiologici, i profili lavorativi, con l'obiettivo di identificare dei settori produttivi la cui apertura consentisse, anche alla luce del dato R0, di poter mantenere l'indice di contagiosità sotto 1, in maniera da evitare quella pressione alle strutture sanitarie". Bisogna quindi agire con cautela tenendo sempre sotto controllo la curva epidemiologica senza farsi trovare impreparati nel caso in cui si alzasse di nuovo. "Abbiamo fatto la valutazione di evitare le aggregazioni, mantenere il distanziamento fisico", ha affermato Locatelli spiegando anche perché le scuole resteranno ancora chiuse: "Nei modelli sviluppati, una riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive avrebbe comportato certamente l'andare oltre, e non di poco, l'indice di contagiosità di 1. Ecco perché ci siamo sentiti di dare questa indicazione lasciando la scelta a chi ha compito istituzionale". Riaprire le scuole, secondo il presidente del Consiglio Superiore di Sanità significherebbe quindi far rialzare l'R0 e far ripartire la diffusione del coronavirus nel Paese.

Per quanto riguarda la mobilità, Locatelli ha poi precisato che "c'è un orientamento per gli spostamenti intra-regionali e non inter-regionali.

Poi è chiaro che magari qualche piccola eccezione per persone che vivono ai confini di una regione e lavorano in quella limitrofa potrà essere largamente considerata e preventivamente messa in conto, se non addirittura autorizzata".

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