Cronache

Londra, svuotati i supermercati in meno di 24 ore

A meno di 24 ore dalle nuove posizioni di Boris Johnson, i londinesi hanno reagito chiudendosi in casa e svuotando i supermercati. Da domani chiuse le scuole.

Londra, svuotati i supermercati in meno di 24 ore

“In 24 ore Londra si è spenta, qualcuno deve aver spento l’interruttore”. Ci racconta così un ragazzo italiano che sta a Londra da luglio scorso. Alberghi, hotel, ristoranti sono tutti vuoti; soltanto qualche pub ha mantenuto la sua attività seppur ridotta. Ma più che altro perché per i londinesi andare al pub è come andare in chiesa. Non c’è più turismo, voli sospesi, anche gli italiani che vogliono rientrare in Italia fanno fatica.

In più fioccano anche i licenziamenti di alcuni di quei ragazzi che volevano solo inseguire il loro sogno migliore. “Il locale dove lavoro mi ha appena licenziata”, scrive una ragazza italiana disperata nel gruppo Facebook. “In strada c’è pochissima gente – ci dicono – lavorano soltanto i supermercati o i negozi che vendono prodotti per l’igiene". E infatti, supermercati svuotati. Dalle foto che ci girano, si vedono intere file di scaffali vuoti, la gente ha fatto scorta di tutto, di carta igienica, pane, pasta, farina, biscotti, thè, ketchup e soprattutto carta igienica. Rimangono solo i libri. Come se il navigare della lettura non potesse servire nei giorni di quarantena.

Questo se già stava accadendo, si è incentivato soprattutto dopo che il primo ministro Boris Johnsons, ha cambiato idea sulle sue brillanti posizioni. Voleva sperimentare il test di Darwin su tutti e invece si è dovuto ricredere e ieri si è mosso, ordinando la chiusura di tutte le scuole e università a partire da domani, venerdì 20 marzo, fino a tempo indeterminato. Prima non c’era stata alcuna direttiva, nessuna indicazione. Niente di niente. Le lezioni venivano svolte online, ma i locali universitari come palestre, pub, campi da calcio, continuavano a rimanere pieni.

“E’ incredibile – scrive un ragazzo su Facebook – di come ci siamo ritrovati improvvisamente fragili. In poche ore ci siamo ritrovati a non avere più un lavoro, una casa, nessuna certezza del domani. Tutto il mondo si è piegato su se stesso. Si sono sciolte granitiche certezze e convinzioni”.

E intanto, le strade sono deserte, la capitale ha iniziato a blindarsi. Il sindaco laburista Sadiq Khan ha detto che verrà anche ridotto il numero degli autobus in servizio di notte e lunedì scatteranno ulteriori tagli alla rete dei trasporti pubblici. Oltre alle 40 linee della metropolitana giù chiuse. Gli esami pubblici per l’ammissione all’università sono stati cancellati. I musei hanno sbarrato le porte e i teatri anche.

I decessi ora ammontano a 104, e la media è tra i 59 e i 94 anni. I casi confermati invece sono 2626 ma la realtà potrebbe essere diversa: i test sino a ieri venivano effettuati solo sui ricoverati, malati gravi o i pazienti con complicazioni. Ora Boris Johnson, pensa ai test a tappeto.

Anche lui, come noi.

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