Cronache

La Lucarelli e l'inferno di discariche: "Qua nessuno vuol metterci mano"

Basta girare per le campagne tra Noto, Rosolini e Pachino, fino a Modica, Ragusa e Scicli per trovare conferma delle denunce. "Tutti vedono lo schifo, nessuno sa cosa fare"

La Lucarelli e l'inferno di discariche abusive: "Qua nessuno vuol metterci mano"

L’asfalto ribolle ad ogni metro e fuma rovente sotto il sole dell’agosto più caldo della storia europea. Lunghe lingue di catrame marcano il confine tra Siracusa e Ragusa incorniciano quelle campagne dove crescono i pomodorini pachino, il “tarocco" siciliano, i limoni di Montalbano o pascolano placide e stanche le vacche modicane. Qui, dove il sud Italia sarcasticamente è definito meglio come "nord-est produttivo dell’Africa", le discariche non sono solo a cielo aperto ma libere, diffuse e tutte naturalmente abusive. Non c’è metro di strada, che sia poderale, provinciale o statale, che non conosca sacchetti abbandonati, pneumatici gettati senza criterio e addirittura mobili lasciati all’addiaccio ad aspettare che qualcuno li porti via e li smaltisca regolarmente. E a nulla servono i cartelli in cui si invita a "non gettare rifiuti".

L’inferno fatto di discariche abusive

A Noto, Rosolini e Pachino, sconfinando poi nel ragusano fino a Modica, Ragusa e Scicli, le campagne paiono un inferno con le contrade più isolate che sono i suoi gironi più profondi soffocati dall’immondizia. Basta imboccare la sp 26 all’uscita dell’autostrada Siracusa-Gela (mai ultimata e monca fino a Ispica) di Rosolini e dirigersi verso le meravigliose spiagge di San Lorenzo e Vendicari (oasi naturale) o puntare all’Isola delle Correnti, dove si incrociano Ionio e Mediterraneo con l’Italia che tocca il suo più estremo sud, per dare conferma alla denuncia di Selvaggia Lucarelli. La blogger ha sollevato il "caso discariche" durante la sua vacanza a Noto immortalando tutto sui suoi social. Anche nella vita reale i chilometri di strada del lembo più meridionale del siracusano sono scanditi da ininterrotti cumuli di macerie e sacchetti gettati ignobilmente tra i campi.

Contadini scoraggiati e dito puntato sugli stranieri

Poco riescono a fare i contadini della zona che cercano invano di tenere almeno puliti i propri confini. "Ca nissuno voli metterci manu, si mori ro fietu..." (Qua nessuno vuole metterci mano, si muore dalla puzza, ndr), ripete un giovane manovale impegnato a smontare una delle migliaia di serre alzate per i meloni gialli. Eppure qualcuno getta sacchetti, abbandona frigoriferi e pneumatici. "Sono gli stranieri, nessuno di loro fa la differenziata. I sacchetti li gettano dalle auto andando a lavorare nei campi...", accusano in tanti ma senza prove provate. Tutti vedono lo schifo, nessuno sa cosa fare. Neppure la politica, che ha anche cercato di mettere ordine nel disordine delle campagne. "A Rosolini abbiamo avviato la differenziata e anche i parroci hanno cercato di sensibilizzare la popolazione chiudendo le omelie invitando ad andare in pace e fare la differenziata", dice l’ex sindaco Giuseppe Incatasciato.

L’esercito per i nuovi Vespri

Qualcuno chiede l’Esercito da impegnare in una nuova campagna dei Vespri siciliani a battere i campi e magari ripulire le strade non dai delinquenti ma dai rifiuti. Come dire che il problema esiste ed è noto anche a Noto, proprio dove Selvaggia Lucarelli ha denunciato i più grandi disservizi e dove il sindaco Corrado Bonfanti ha però fatto spallucce e rispedito le critiche al mittente. "Una disavventura può mai arrivare a mortificare una comunità?", si è chiesto il sindaco della capitale del Barocco scelta da Fedez e Chiara Ferragni per il loro "sì".

La Regione

Da Palermo l'assessore regionale Daniela Baglieri ha ribadito come le discariche abusive a Noto siano inammissibili. "Non è ammissibile che il valore delle risorse turistiche del territorio siciliano venga deturpato a causa dei rifiuti abbandonati per strada", ha detto l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità. Le discariche abusive che invadono le strade di numerose città siciliane mettono a rischio non solo l’ambiente ma pure il sistema turistico. "Il problema dell'abbandono della spazzatura in strada – aggiunge l’assessore – non è nuovo per i siciliani e non rappresenta affatto un bel biglietto da visita per le nostre città. Occorre massima vigilanza sul rispetto dei contratti di raccolta". Intanto le strade sono immense discariche che accolgono i turisti alle porte di Scicli, indicano la strada verso Vendicari o segnano il passo tra gli agrumeti della valle dell’Eloro.

Se è vero che tutte le strade portano a Roma qui la Capitale rimane più distante di Tunisi.

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