Il flop del piano Ue sui migranti è ora certificato dalla Commissione Ue stessa. Da Grecia e Italia finora sono stati ricollocati in altri Paesi Ue solo 1500 migranti dai sui 20mila previsti entro maggio. Numeri decisamente bassi, considerando che il piano parla di 160mila ricollocamenti entro settembre 2017.
"Ancora una volta, gli sforzi in materia di ricollocazione sono stati compiuti solo da alcuni Stati membri e Stati associati Schengen", scrive la Commissione europea, "In base alle ultime informazioni disponibili, circa 46mila richiedenti asilo e migranti si trovano nella Grecia continentale, in attesa che la loro situazione venga esaminata. La Grecia sta affrontando una crisi umanitaria che richiede un intervento rapido per consentire un ampio numero di ricollocamenti. Sta preparando un'operazione di pre-registrazione di grandi dimensioni che accelererà l'identificazione e la registrazione completa dei candidati alla ricollocazione. A seguito di questa operazione un numero significativo di richiedenti asilo addizionali sarà pronto per la ricollocazione nei mesi a venire. Per far fronte al previsto aumento del numero di arrivi in Italia, dovuto al miglioramento delle condizioni meteorologiche, tutti gli Stati membri saranno tenuti a dare il proprio sostegno".
E mentre "Repubblica Ceca, Bulgaria ed Estonia continuano a rifiutare richieste di ricollocamento" e anche la Polonia di fatto ha sospeso ogni procedura, la Commissione Ue ci chiede altri sacrifici. Troppi gli arrivi sulle nostre coste e troppo pochi i centri di identificazione: "Dati i picchi degli arrivi negli ultimi giorni in Italia, è chiaro che la capacità disponibile degli hotspot operativi non è sufficiente per i mesi estivi", dice l'Europa, "Di conseguenza, l’Italia ha identificato altri luoghi destinati ad ospitare hotspot, che dovrebbero essere aperti in estate". Nella sua relazione, in particolare, la Commissione raccomanda al governo italiano di rendere pienamente operativi gli hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto e di crearne di nuovi, meglio se "mobili".
E alle richieste dell'Ue, risponde subito Angelino Alfano: "C'è una disponibilità assoluta da parte nostra ad aprire nuovi hotspot, anche perché ci conviene, e decideremo dove farlo in base alle esigenze", ha detto il ministro dell'Interno, "Ciò è in relazione alla nostra proposta di creare hot spot galleggianti cui la Commissione ha dato un parere sostanzialmente favorevole pur evidenziando alcune criticità".
Intanto l'emergenza si sposta anche sull'Adriatico, con i primi barconi carichi di migranti che arrivano dall'Albania. Una conseguenza aspettata dopo la chiusura delle frontiere in Macedonia e Ungheria, come già suggerito nelle scorse settimane anche dalla Nato.
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