- dalla commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi emerge una notizia clamorosa. Il pm Nicola Marini qualche giorno fa aveva detto che l’ex capo della comunicazione di Mps, prima della morte, cercò la parola suicidio 35 volte. Invece secondo la Polizia Postale non è così: David non cercò mai informazione sul suicidio nei motori di ricerca. Ricevette solo alcune newsletter che, ovviamente, a volte ne parlano (anche per altri motivi: es, suicidio finanziario). Il mistero si fa sempre più fitto. Cosa successe quella notte? Ma anche (e soprattutto): siamo sicuri che le indagini siano state fatte con tutti i crismi?
- ho il timore, come dice Toni Capuozzo, che l’infinito sforzo di armamenti da inviare all’Ucraina possa ritorcersi sia contro gli ucraini che contro l’Europa. Ma spero di sbagliarmi
- sono andato a toccare con mano gli effetti della guerra in Ucraina, delle sanzioni e della guerra energetica al gas di Putin. Ci sono aziende che stanno pagando l’energia a prezzi insostenibili e per colpa delle bombe il costo rischia di non abbassarsi più. Tradotto: presto dovranno chiudere. Uno di loro mi ha detto: “Non moriremo di guerra, ma moriremo per la crisi economica”. Ed è un rischio concreto
- in Ucraina il giorno dei negoziati. Forse ci sarà un cessate il fuoco, forse cercheranno di evacuare i civili. Fatto sta che, come spiega Macron e come confermato in un video da Putin, la Russia non intende fermarsi. E porterà a termine la sua "campagna militare". Mettetevi l'anima in pace, durerà ancora un po'
- dopo le sanzioni e l’ingresso in Ue, Kiev inizia a chiedere una “no fly zone”. Non è un buon segno per l’Ucraina, perché la necessità di una copertura aerea tradisce difficoltà sul campo (considerando che Mosca, per ora, ha fatto uso ristretto di caccia e di droni). Inoltre, è una misura quasi impossibile da ottenere: no fly zone significa che i caccia della Nato dovrebbero proteggere l’Ucraina, col rischio di dover bombardare un velivolo di Mosca. L’effetto immediato sarebbe una guerra mondiale, forse nucleare. Il gioco, purtroppo, è troppo pericoloso
- brutta notizia per i “volontari” della Legione Straniera che si sta formando a Leopoli per difendere l’Ucraina. Mosca ha detto che se catturati non avranno diritto allo “status di prigioniero di guerra” ma verranno considerati “mercenari”. Questo significa che non avranno il diritto alla protezione, al “rispetto della loro persona e del loro onore” e tante altre questioni tecniche. Inoltre non verranno posti sotto la tutela dei russi. In pratica, un disastro per i 16mila (16mila) combattenti che si sono arruolati
- ho letto con interesse il pezzo di Imariso sul Corriere in cui dà conto della chiusura in Russia di Redio Echo Mosca. Il motivo? La procura generale russa ha accusato la redazione di pubblicare ”notizie false”. Scrive Imariso: “Sono giorni difficili per la libera informazione in Russia. Molto difficili”. Vero. Giusto. Corretto. Però vorrei sommessamente far notare che l’Ue ha deciso di fare lo stesso con i media russi in occidente. Il motivo? Rt e Sputnik sono accusate di diffondere “notizie false”, o meglio “propaganda”. Vero? Sbagliato? Poco importa. Perché gioiamo per la censura europea e ci stracciamo le vesti per quella di Mosca? Possiamo contestare Putin e il suo regime solo se applichiamo alla lettera le nostre libertà, non se finiamo con l’assomigliare all’autocrazia russa
- vorrei farvi notare che Putin in queste settimane ha incontrato Macron e Scholz. Adesso parla solo col presidente francese. Direte: embè, decide lui. Sì. Ma non è un caso se non ha filato manco di striscio i vari Von der Leyen, Borrell e Michel. Quando conta, a pesare sono gli Stati, non l’Unione
- ci mancava solo il
libro del generale Figliuolo. Per carità, capisco i motivi editoriali. E se venderà migliaia di copie tanto di cappello. Ma dopo i virologi scrittori, avevamo proprio bisogno anche dei generali letterati?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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