Luigino scrive a Babbo Natale

Luigino scrive a Babbo Natale

I 5 stelle si sono spremuti le meningi e hanno stilato un programma indistinguibile dalla lettera a Babbo Natale di un bambino delle elementari. L'elenco dei buoni propositi è sterminato. Si va da ricette economico-sociali di stampo sovietico, ma considerate già vecchie ai tempi di Breznev, alla necessità di rendere più «attraente» Roma. «Attraente» per i topi, a giudicare i risultati ottenuti dal sindaco Virginia Raggi, solo per caso dei 5 stelle. Tra l'altro: perché Roma e non altre città? Mistero. Poi ci sono trovate eccezionali, roba che non era mai venuta in mente a nessuno, tipo una nuova cassa del Mezzogiorno o tutelare i «beni comuni» (la scuola, l'acqua pubblica, la sanità). Cose che lo Stato ha dimostrato di far funzionare benissimo (ehm). C'è tanto amore in questo programma. Amore per l'assistenzialismo, il dirigismo, la redistribuzione. Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Roberto Fico e altri strateghi di pari livello hanno presentato un libro dei sogni per avere l'approvazione dei votanti sulla piattaforma Rousseau e varare il governo con il Pd. Il programma è un po' come la Canzone intelligente di Cochi e Renato: è pieno di bei ragionamenti che spiegano un po' di tutto e un po' di niente. Gli statisti del Movimento si sono tenuti sulle generali, il testo è pieno di «occorre» ed «è necessario». Manca solo un dettaglio: «come» fare ciò che «è necessario» e con quali soldi. Forse sarà tutto gratis. Luigi Di Maio è il ministro che pochi mesi fa si è vantato di aver sconfitto la povertà. Quindi da lui e dagli altri statisti allevati da Beppe Grillo è lecito aspettarsi sempre qualcosa di più. Perché porsi limiti? «Occorre» la pace nel mondo, salvare l'Amazzonia, sconfiggere tutte le malattie entro i primi cento giorni di governo. È necessario abolire il colesterolo, le carie ai denti, l'inverno buio e freddo. Viene voglia di cantare dalla gioia, ad esempio L'anno che verrà (e sarà bellissimo, secondo Giuseppe Conte) di Lucio Dalla. Per rilanciare i consumi sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi ascolteranno. Vedi, caro amico lettore, cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare.

Ma c'è ancora una barzelletta finale: tra i punti del programma c'è la cittadinanza digitale per aver diritto di accedere alla Rete. Ce la daranno i 5 stelle che ieri hanno votato su un sito dalla trasparenza a dir poco dubbia. Partiamo bene.

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