L'ultimo affondo sui terremotati: "Restate in hotel? Dovete pagare"

Polemica per la lettera della Regione Umbria agli sfollati del terremoto ancora negli hotel: dal 31 dicembre dovranno provvedere da soli

L'ultimo affondo sui terremotati: "Restate in hotel? Dovete pagare"

Un detto che gira tra i social network dei terremotati dice: non c'è due senza tre. Significa che gli sfollati del sisma di un anno fa sanno che se il governo non è stato in grado di garantirgli due inverni al caldo, è probabile che lo stesso avverrà anche il prossimo anno. Che sarà il terzo dalla distruzione del Centro Italia.

Ma le sorprese non finiscono mai. Lo scorso 16 dicembre infatti il dirigente della Regione Umbria Alfiero Moretti ha inviato una mail ai terremotati per informarli che dalla fine dell'anno dovranno lasciare gli hotel in cui sono stati parcheggiati in attesa della costruzione definitiva delle Sae, le casette provvisorie che Renzi aveva promesso per Natale dell'anno scorso e che invece non sono state concluse neppure a questo giro di orologio. A oltre un anno dal terremoto.

La lettera ai terremotati

"Siamo ormai prossimi alla conclusione dell'installazione e assegnazione delle Sae previste per la fine di quest'anno - scrive il dirigente nella missiva recapitata agli sfollati negli alberghi su Lago Trasimeno - e pertanto si rappresenta, anche a seguito di sollecito del Dipartimento nazionale della Protezione civile sul contenimento delle spese, che la sistemazione alberghiera transitoria avrà termine il 31 dicembre". E quindi "per tali cittadini, dal giorno 31 dicembre p.v., non verrà più garantita l' ospitalità presso strutture alberghiere e coloro che continueranno ad usufruire dovranno provvedere, dalla succitata data, al pagamento del soggiorno".

"Tutti i soggetti che non hanno avanzato istanza di assegnazione delle Sae per mancanza del titolo di accesso o per scelta personale, - continua la missiva - entro il 31 dicembre 2017 dovranno accedere al Cas individuando per tempo utile la soluzione abitativa. Si rammenta a tal proposito che le famiglie proprietarie o affittuarie, la cui abitazione ha un esito di inagibilità possono stabilirsi in un’abitazione alternativa usufruendo del contributo per l’autonoma sistemazione in attesa di ricostruire la propria abitazione. Conseguentemente per tali cittadini, dal giorno 31 dicembre, non verrà più garantita l’ospitalità presso strutture alberghiere e coloro che continueranno ad usufruirne dovranno provvedere, dalla succitata data, a proprio carico al pagamento del soggiorno. La struttura alberghiera prendendo atto del presente comunicato interromperà ogni assistenza alberghiera a partire dal 31 dicembre 2017 nei confronti del soggetto in indirizzo e del familiare, e dopo tale data non sarà più abilitata ad inserire nella piattaforma informatica ‘Designa’, di gestione dell’assistenza alberghiera alla popolazione, i trattamenti relativi ai suddetti cittadini".

La protesta della politica

A protestare è stato il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati. "Non è vero quanto affermato nella lettera della Regione Umbria, secondo cui si è prossimi alla conclusione e assegnazione delle "casette", le cosiddette Sae. In Umbria siamo a 391 su 784 o 758 o 776 o a piacere, perché i dati sono "ballerini" tra i Comuni di Norcia, Cascia e Preci". Per la protezione civile, in effetti, quelle consegnate ai sindaci al 28 novembre scorso, come riporta La Verità, sono solo 1.693 su 3.667 ordinate dai 50 Comuni del cratere. Staremo a vedere. Anche perché negli hotel ancora ci sono 4.314 persone, di cui 1.071 in Abruzzo, 76 nel Lazio, 2.728 nelle Marche e in Umbria 439.

"La gestione delle famiglie sfollate torna dunque al fai-da-te - continua Liberati - in condizioni affatto facili.

Infatti, pur avendo costoro diritto al Cas, l'esiguo contributo di autosistemazione, se poi non trovassero lavoro non avrebbero nulla da comprare, a partire dal cibo: sarebbe, il loro, un tenore di vita decisamente diverso da quello assegnato ai soliti noti, grazie a certi appalti. Ecco come le istituzioni hanno a cuore questi cittadini, sacrificati sull' ara degli affari di Stato & Regioni, dei compagni & compari di sempre".

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