Il "Lupin" d'Europa, tra furti vip e feste

Il ladro dalle tante “facce” è imprendibile. Suoi i colpi negli appartamenti di Tamara Ecclestone e nelle case dei calciatori di Inter e Milan

Il "Lupin" d'Europa, tra furti vip e feste

È caccia ad Alfredo Lindley, il 39enne originario del Perù su cui pende un mandato di cattura europeo, sospettato di aver ideato il furto nella villa di Londra di Tamara Ecclestone, figlia dell’ex patron della Formula 1 Bernie, e di tanti altri colpi criminali. L’uomo dalle tante “facce” e dai tanti “nomi” è stato soprannominato “Lupin”, per la destrezza con cui organizza e mette a segno le rapine. Lindley è ricercato, in particolare, proprio per l’episodio londinese. Nel dicembre del 2019, mentre Tamara Ecclestone era in vacanza in Lapponia con il marito e la figlia piccola, la banda guidata molto probabilmente dal ladro sudamericano entrò in un’abitazione super protetta facendo razzie, in barba ai sistemi di sicurezza.

Già precedentemente, comunque, al giovane “Lupin” erano stati attribuiti altri colpi importanti effettuati nelle abitazioni degli ex calciatori di Inter e Milan Patrick Vieira e Sulley Muntari. Per gli inquirenti ci sarebbe la sua mano anche nel furto in casa della vedova Trussardi. Un rapinatore scaltro e imprendibile, ancora latitante nonostante sia destinatario di provvedimenti restrittivi di arresto, di condanne penali definitive e di misure alternative alla detenzione. Tra le sue specialità, come riporta il Corriere della Sera, l’assalto alle casseforti, sempre espugnate. Lindley o le sue bande non avrebbero ostacoli, infatti ogni volta sono stati trafugati soldi in contanti, gioielli e ori.

A Londra, a casa Ecclestone, il bottino sarebbe di circa 30 milioni complessivi, anche se l’operazione criminale viene definita piena di errori da parte della polizia britannica. La ripresa delle telecamere, un evidente borsone nero e altre leggerezze hanno permesso di individuare gran parte della banda, tra cui anche tre italiani. Ma di “Lupin” nessuna traccia, il 39enne del Perù resta imprendibile, così come nessuno sa che fine ha fatto il malloppo del colpo in casa Ecclestone. C’è il sospetto che l’oro possa essere stato fuso, ma qualcuno deve avere ancora in custodia il denaro in contanti e gli altri gioielli.

Negano ogni coinvolgimento, intanto, i componenti del gruppo criminale fino a questo momento catturati, affermando di non sapere nulla del bottino. Eppure gli investigatori sono sicuri: dalle modalità del furto il sospettato numero uno resta Lindley, il “Lupin” introvabile che, con molta probabilità, gode anche di protezioni insospettabili.

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