Cronache

Lutero, Müller replica a Galantino: "La Riforma? Fu contro lo Spirito Santo"

Su La Nuova Bussola Quotidiana il cardinale Gerhard Ludwig Müller risponde al segretario generale della Cei che aveva definito la riforma protestante "un evento dello Spirito Santo". Per il porporato tedesco quella di Lutero "non fu riforma, ma rivoluzione"

Lutero, Müller replica a Galantino: "La Riforma? Fu contro lo Spirito Santo"

“C’è grande confusione oggi nel parlare di Lutero, e bisogna dire chiaramente che dal punto di vista della teologia dogmatica, dal punto di vista della dottrina della Chiesa, non fu affatto una riforma, ma una rivoluzione, cioè un cambiamento totale dei fondamenti della fede cattolica”. È con queste parole che il cardinale Gerhard Ludwig Müller - l’ex Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede al quale Papa Francesco, lo scorso luglio, ha deciso di non rinnovare l’incarico - risponde al segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino.

Quest’anno la riforma protestante ha compiuto cinquecento anni e le chiese battiste, luterane, metodiste e valdesi la celebrano in tutto il mondo. Qualche giorno fa, dell’anniversario dell’affissione delle 95 tesi di Lutero sul portone del castello di Wittenberg si è parlato anche a Roma, in un convegno dal titolo “Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare”, che si è svolto alla Pontificia Università Lateranense. Al convegno è intervenuto anche monsignor Galantino, il quale, con l’intento di sottolineare gli effetti positivi che quegli sconvolgimenti ebbero sul futuro della Chiesa, definì la Riforma “un evento dello Spirito Santo”. Una definizione, questa, destinata però a far discutere.

Oggi, infatti, in un lungo articolo a sua firma apparso su La Nuova Bussola Quotidiana, il cardinale Müller l’ha definita, senza mezzi termini, “inaccettabile”. “È inaccettabile affermare che la riforma di Lutero fu un evento dello Spirito Santo”, ha chiarito il porporato, “è il contrario, fu contro lo Spirito Santo”. “Lo Spirito Santo aiuta la Chiesa a conservare la sua continuità tramite il magistero, soprattutto nel servizio del ministero Petrino”, scrive l’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, puntualizzando che “lo Spirito Santo non contraddice se stesso”. Müller sembra non essere intenzionato, quindi, ad aderire ai festeggiamenti per i cinquecento anni della Riforma. Non può essere “definita una riforma della Chiesa in senso cattolico”, scrive ancora il cardinale. Al contrario, ne è convinto il porporato che fu a capo dell’ex Sant’Uffizio, la riforma protestante ebbe “effetti disastrosi”.

E a chi usa toni entusiasti per parlare della riforma luterana rammenta che “questo movimento ha rappresentato la distruzione dell’unità di milioni di cristiani”. Per Müller, insomma, il frate agostiniano di Eisleben, che ha “sostituito l’efficacia oggettiva dei sacramenti con una fede soggettiva” e che definì “Anticristo” il sommo pontefice, non dovrebbe essere riabilitato. “Non è corretto affermare che Lutero aveva inizialmente buone intenzioni, intendendo con ciò che fu poi l’atteggiamento rigido della Chiesa a spingerlo sulla strada sbagliata”, spiega il cardinale, chiarendo che il vero intento del frate era quello di attaccare, attraverso la lotta contro il commercio delle indulgenze, il “sacramento della penitenza”. “Certo, sono passati 500 anni, non è più il tempo della polemica ma della ricerca della riconciliazione: non però a costo della verità”, ammonisce l'alto prelato originario di Magonza. “Una cosa è il desiderio di avere buone relazioni con i cristiani non cattolici di oggi, al fine di avvicinarci a una piena comunione - precisa - un’altra cosa è l’incomprensione o la falsificazione di ciò che è successo 500 anni fa e dell’effetto disastroso che ha avuto”.

“Un effetto – afferma apertamente il cardinale Müller - contrario alla volontà di Dio”.

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