Di Maio vuole spegnere Mediaset, Rai (e noi)

Delirio del leader 5 stelle: mettere le mani sulle tv pubbliche e private

Di Maio vuole spegnere Mediaset, Rai (e noi)

Luigi Di Maio ha annunciato di voler «mettere mano su Mediaset e sulla Rai» e su questo giornale perché è inaccettabile che si diffondano e pubblichino gli inviti di Silvio Berlusconi (che lui chiama «velate minacce») a Matteo Salvini nel caso il leader della Lega non si sganci dai grillini. «Serve aggiunge Di Maio una informazione libera». Deduco quindi che sconsigliare Salvini dall'andare a fare il suo cameriere non rientri nella libera espressione di un pensiero politico ma costituisca una minaccia, per di più espressa in nome e per conto di persona terza, in questo caso Silvio Berlusconi.

Povero Di Maio, e povera Italia se dovesse finire nelle sue mani. Per quanto ci riguarda lo tranquillizziamo subito. Quando scriviamo che lui sia persona inadatta e inaffidabile, che il suo partito sia una setta pericolosa e che quindi bene farebbe Matteo Salvini a stargli lontano, non abbiamo suggeritori ma è farina del nostro sacco. Immaginare che qui ci siano tante «Ambra» guidate via auricolare da un grande vecchio come accade a lui con Grillo e Casaleggio non solo è stupido ma è quanto di più lontano dalla realtà possa esistere. Di Maio non solo non conosce Berlusconi né i giornalisti di questa testata, ma nega la possibilità che un uomo libero possa stare sulla barricata opposta alla sua. E se per caso lo fa va denigrato, abbattuto, censurato e la sua testata va chiusa perché l'unico pensiero deve essere il suo.

Chi sostiene e minaccia di «voler mettere mano» sulle aziende culturali del Paese andrebbe bandito dal consesso democratico e poi ricoverato per un controllo sul suo stato mentale (soluzione anche questa non suggerita). Quello di Di Maio ha il sapore di un avvertimento mafioso. Non è neppure nell'anticamera di Palazzo Chigi e già minaccia e ricatta. Si è infilato in un vicolo cieco e, arrivato in fondo, cerca di abbattere il muro a testate. Matteo Salvini non ha bisogno di un simile avvocato, se proprio fosse preoccupato per i nostri, ripeto nostri, consigli non dubito ce lo farebbe sapere con la sua solita chiarezza e lealtà.

Altrimenti vorrebbe dire che anche Salvini sarebbe pronto a «mettere le mani» su Mediaset, la Rai e il Giornale invece che sulle pensioni e sull'immigrazione. Cioè non sarebbe più, e mai potrebbe diventarlo, il leader del centrodestra.

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