Malefica Befana con gli occhi languidi di Angelina Jolie

Basta con l'inutile vecchietta nasona, che serve solo a buttare sul fuoco roba vecchia. L'Epifania riscopre l'epica fiabesca mai interrotta

Malefica Befana con gli occhi languidi di Angelina Jolie

Malefica Befana, una rosa del terzo millennio tra le spine del passato . L'Epifania e' la prima grande festa dell'anno. E' un giorno con due volti, entrambe femminili, perché se nella tradizione popolare la Befana e' la vecchina a cavallo di una scopa che porta doni ai bambini nelle calze, un'attempata nasona mezza strega e mezza fata che pare uscire dalle storie di gnomi e folletti, in una tradizione meno manifesta l'Epifania ha il volto delle donne delle fiabe. Al tempo della nostra infanzia, in questi giorni uscivano i film di Walt Disney. Biancaneve, Cenerentola, Aurora della Bella addormentata del bosco, Alice nel Paese delle meraviglie erano le rosate ragazze, dalle pupille e ciglia cerbiatte, che coronavano la fine di queste feste natalizie in una cornice che da sempre la grande letteratura ha sottovalutato: la fiaba. Non l'ha mai compiuta, invece, questa operazione di sottovalutazione, il cinema americano che se cinquant'anni fa ridonava scorza e linfa al mito fiabesco, e l'appellativo di mito e' piu' che mai consono oggi, attraverso l'invenzione del cartone animato, ora compie un ulteriore passo avanti dando al cartone animato il corpo umano, e ponendoci più di un interrogativo: il cinema rilegge le tradizionali fiabe attraverso attrici e attori in carne ed ossa, e metaformizza la storia dandole significati inattesi, come in , campione d'incassi nel 2014, grazie al volto di Angelina Jolie, una Malefica Befana, si potrebbe dire, che con i suoi occhi duri, eppur commossi fino alle lacrime, trasforma il mito della strega vendicativa in una madre matrigna salvifica, e non sarà un caso che la prima bimba nata a Roma nel 2015 si chiami proprio Aurora, il nome della ragazzina che Malefica aveva condannato a dormire per sempre a causa della puntura di un ago di un arcolaio.

Invece il mito cambia: Malefica - Jolie conosce l'amore di madre per Aurora al punto che sarà il suo bacio a salvare la ragazza e non quello di un principe azzurro bambolone, questo dice il nuovo confine della fiabe che gli americani al cinema hanno il coraggio di trasformare in un'epica tutta femminile, inaugurando un genere artistico, che ora nel 2015 continuerà con altre versioni di celebri fiabe recitate da attori in carne ed ossa. Per questo vorremmo che fosse proprio quello di Malefica - Jolie il volto della Befana 2015. E lo vorremmo per tre motivi. Se l'Epifania da un punto di vista religioso e' il disvelarsi di un viaggio mistico attraverso il dono di tre Re Magi a un Re Bambino, nato per farci sentire il suo pianto di Dio, dal punto di vista femminile quest'anno e' il volto che esce anch'esso da una velo che l'ha tenuto per troppo tempo coperto: quello di una grande fata angelo, divenuta strega per il tradimento di un uomo, questa la nuova lettura di Malefica, che sboccia a poco a poco come la Grande Madre che, dopo aver condannato Aurora alla morte, salva la bionda ragazza a costo di perdere la sua stessa vita. Potremmo dire tante cose sul cinema americano, ma non che sfiori la preveggenza con le sue sceneggiature. Secondo. Finalmente la strega non è più ne' la vecchia un po' tontolona e un po' inutile delle nostre stanche tradizioni popolari, ma è una grande donna capace di cambiare la sua pelle come un serpente tanto da intuire che il nemico di una donna non e' una donna, ma un uomo inacapace di donarle amore, come il cinico e spietato re Stefano di . Terzo. La fiaba conosce una nuova stagione nel cinema americano, una stagione che la sta indirizzando sul cammino di un'epica sottile, cosa che la nostra letteratura, impegnata nei soliti romanzi di introspezione psicologica, di estrospezione sociale da politichetta da cabaret alla Benigni, tutta robetta che si sperava morisse col '900, non fa.

Cara Befana Malefica e splendidamente Madre Letteraria, portaci un dono in una calza velata: tornare a scrivereuna fiaba che diventi mito, alla fine della quale Malefica non salvi solo Aurora ma anche re Stefano, come una dantesca Beatrice Rosa tra le stelle, diventata non solo madre ma anche saggia amante.

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