Aveva deciso di togliersi la vita e che avrebbe portato con sé anche i suoi figli. Così, in un tranquillo pomeriggio di fine ottobre, ha serrato le finestre dell'appartamento e tagliato i tubi del gas mentre i bimbi dormivano. Ma l'intervento propiziatorio di un vicino, allarmato da quei ragazzini che si erano risvegliati di sobbalzo per il cattivo odore, ha evitato la strage. La donna, una mamma 46enne di Sondrio, ora dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato e strage.
Il folle piano suicida-omicida
Tutto è cominciato un giorno di fine ottobre. La 46enne, residente alle porte di Sondrio, in Valtellina, ha deciso di dare seguito ad un pericoloso piano suicida-omicida mentre i suoi figli, uno di 6 e l'altro di 8 anni, erano intenti nel riposino pomeridiano. Dunque ha chiuso i serramenti e, approfittando di quell'attimo di quiete, ha tagliato i tubi del gas. Quando le esalazioni tossiche si sono diffuse in tutto l'appartamento, però, i due bimbi si sono risvegliati. Accertata la presenza di un cattivo odore, e notando la madre distesa al pavimento in stato di incoscienza, hanno immediatamente allarmato un vicino di casa salvo poi catapultarsi in strada con il volto coperto da una maglietta. L''uomo è subito intervenuto provvedendo a telefonare i carabinieri e avendo cura di staccare i contatori della palazzina. Quando i militari sono intervenuti, la donna stava tentando la fuga ma, per fortuna, è stata intercettata prima che se ne perdessero le tracce. I due bambini, invece, sono stati portati in ospedale e successivamente trasferiti in una struttura protetta per minori. La strage è stata sfiorata per un soffio.
L'arresto e l'accusa di strage
Non sono ancora chiare le dinamiche che sottendono il folle gesto né tantomeno se il piano sia stato congegnato lo stesso giorno in cui ha rischiato di concretarsi. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, la mamma è stata ricoverata e i figli affidati ad una casa-famiglia. A seguito dell'accaduto, i carabinieri hanno informato sia la Procura per i Minorenni di Milano che la Procura della Repubblica di Sondrio.
La donna, già in stato di fermo, dovrà rispondere non solo di tentato omicidio aggravato ma anche di strage. La recisione dei tubi del gas avrebbe potuto far esplodere l'intera palazzina rischiando di mietere più vittime di quelle messe da conto.
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