Da oltre un anno gli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, erano sulle sue tracce. Stamani è scattato l'arresto nei confronti di Pietro Labate, 62 anni, latitante, boss dell’omonima cosca che spadroneggiava nel quartiere "Gebbione" di Reggio Calabria. Di recente Labate era stato inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi a livello nazionale.
Scovato nella tarda serata di ieri, prima di essere arrestato ha tentato di fuggire, ma gli agenti lo hanno immediatamente immobilizzato ed ammanettato. Accusato di associazione mafiosa ed estorsione, nel luglio 2012 era stato condannato in primo grado a 20 anni di carcere. Nell'aprile 2011 era sfuggito alla cattura nell'operazione "Archi", nell'ambito della quale erano finiti in manette capi e gregari delle cosche Tegano e Labate. Al momento dell’arresto Labate stava guidando uno scooter nel suo quartiere, Gebbione, alla periferia sud della città.
Tre cellulari e un tablet sono stati trovati dalla polizia nell’appartamento in cui si nascondeva il boss latitante. Labate, detto "ti mangiu", viveva nella casa da solo. È stato bloccato dagli agenti mentre si spostava a bordo di uno scooter. Il latitante era disarmato e senza accompagnatori. Saranno effettuati attenti controlli sui tre cellulari e sul tablet trovati nel covo del latitante nel tentativo di identificare i suoi fiancheggiatori.
Il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, nel corso della conferenza stampa in Questura ha osservato che "il primo aspetto che bisogna curare nell’occupazione del territorio da parte dello Stato è il controllo della criminalità, e si esegue innanzitutto evitando che ci siano latitanti. L’esistenza di latitanti rappresenta la forza della ’ndrangheta, con questo arresto si dimostra che lo Stato si sta reimpossessando del territorio".
Un altro arresto a Roma
Il 26enne Francesco Nirta, di Locri (Reggio Calabria), è stato arrestato
dai finanzieri del comando provinciale di Roma alla stazione Termini di Roma. Era ricercato dal dicembre 2012. Vicino ad esponenti delle note cosche di ’ndrangheta Nirta, era conosciuto come "Terribile" e altri soprannomi.
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