Cronache

Tolgono il casco al carabiniere per pestarlo. L'odio dei manifestanti rossi

Scontri violenti nei pressi di Montecitorio: manifestanti Cobas e del Movimento di lotta - Disoccupati 7 novembre aggrediscono un carabiniere

Tolgono il casco al carabiniere per pestarlo. L'odio choc dei manifestanti rossi

Paura e tensione a Roma durante il sit-in indetto da SI Cobas a Montecitorio con circa 50 persone. I manifestanti hanno dato in escandescenza quando hanno saputo che il ministro del Lavoro Andrea Orlando non avrebbe incontrato una loro delegazione. A quel punto si sono verificati scontri con le forze dell'ordine in assetto anti-sommossa e ad avere la peggio è stato proprio un carabiniere, ferito e portato in caserma per le medicazioni del caso.

A scendere in piazza è stato il "Movimento di lotta - disoccupati 7 novembre" insieme agli operai FedEx-Tnt che aderiscono ai Cobas. Il sit-in era stato annunciato sulla pagina Facebook del gruppo: "Domani tutti a Montecitorio! Non arretriamo di un millimetro... Governo, Prefettura, Regione, Comune! Tavolo interistituzionale subito! Salario o lavoro! Dobbiamo campare! La vostra repressione non ci fermerà!". Un vero e proprio manifesto di lotta con sapore vintage degli anni Settanta, con il quale il gruppo ha dichiarato la sua intenzione di chiedere l'attenzione del ministro Andrea Orlando.

Dopo alcune ore di permanenza in piazza Colonna davanti a Montecitorio, quando il gruppo si è reso conto che il ministro del Lavoro non aveva intenzione di ricevere la delegazione, gli animi si sono accesi. Una parte dei manifestanti si è diretta verso la vicina via del Corso e qui, per calmare la rivolta, c'è stata una carica di alleggerimento da parte delle forze dell'ordine. A quel punto, un carabiniere impegnato nelle operazioni è stato preso dai manifestanti, strattonato e buttato per terra. A quel punto gli è stato sfilato il casco da parte di alcuni partecipanti al corteo.

A terra e impossibilitato dal reagire, il carabiniere è stato più volte colpito alla testa dai calci sferrati dai manifestanti. Ferito e impossibilitato dal proseguire nel suo servizio, il militare è stato prima portato nella vicina caserma e poi trasferito in ospedale, dove attualmente è sottoposto ad accertamenti medici. Sono in tutto 8 le persone identificate nel corso della manifestazione per il ferimento del carabiniere, anche l'aggressore tra loro. Gli investigatori della Digos della polizia e del nucleo informativo dei carabinieri analizzeranno le immagini dei tafferugli per ricostruire le singole responsabilità.

Intanto, sempre sulla loro pagina Facebook, i responsabili del "Movimento di lotta - disoccupati 7 novembre" hanno scritto: "Scontri a Roma su via del Corso, cariche violente, 7 fermati tra disoccupati, solidali e lavoratori. Il Governo e le istituzioni si assumono oggi la responsabilità anche di questo. Il corteo ha mantenuto la piazza ora vicino Montecitorio".

In molti dei loro post, compreso uno con il quale veniva mostrato il corteo su via del Corso, il movimento usa spesso lo slogan "lotta dura senza paura", che i più ricorderanno essere uno degli slogan preferiti del comunismo Settantottino, in particolare di Lotta Continua.

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