Le mascherine di Arcuri? Adesso indagano i pm

L'inchiesta della Verità raccontava di un affare milionario sulle mascherine fatte arrivare in Italia. E ora il procuratore di Roma avrebbe riferito di un'indagine su una segnalazione di operazione sospetta

Le mascherine di Arcuri? Adesso indagano i pm

Provvigioni da 72 milioni di euro per due intermediari, un ex giornalista e un esperto di marketing, che avrebbero fatto arrivare in Italia le mascherine richieste dal Commissario all'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri. È quanto svela un'inchiesta della Verità, che parla di un affare milionario, nascosto dietro la fornitura dei dispositivi di protezione individuale.

Le operazioni erano state ritenute sospette anche dall'antiriciclaggio, che aveva segnalato alla Banca d'Italia la situazione. Ma non solo. La segnalazione di operazione sospetta (Sos), infatti, sarebbe arrivata anche alla procura di Roma, prima di finire sulle pagine del quotidiano che ha fatto emergere la vicenda. Così, i pm avrebbero avviato un'indagine proprio per far luce su queste presunte provvigioni. "Ci stiamo lavorando- avrebbe spiegato alla Verità il procuratore Giuseppe Prestipino, ammettendo l'esistenza del fascicolo-Non posso dire altro perché altrimenti violerei il segreto. Già ci siamo lamentati perché hanno fatto uscire sui media questa Sos. Posso dire che stiamo lavorando da tempo su quella segnalazione", che sarebbe stata trasmessa alla Banca d'Italia lo scorso luglio. Un'inchiesta, quindi, sarebbe incorso, ma sui nomi degli indagati e le ipotesi di reato vige il massimo riserbo, anche se è chiaro che si tratta di "un'inchiesta importante": "I magistrati e la guardia di finanza stanno lavorando. Dovete avere solo un po' di pazienza".

Nei giorni scorsi, l'inchiesta della Verità aveva evidenziato un affare che avrebbe portato nelle casse della Sunsky 60 milioni di euro (ma la società sostiene siano meno). Ad aver messo in contatto la ditta con il Commissario Domenico Arcuri (anche se non in modo diretto) sarebbe stato Mario Benotti, ex dirigente di Rai World ed ex caporedattore in aspettativa Rai, che per questo avrebbe ricevuto 12 milioni di euro. Andrea Vincenzo Tommasi, titolare della Sunsky al 99% aveva chiarito: "Benotti, che conosco da 5-6 anni, mi ha chiamato per chiedermi se conoscessi qualcuno che potesse vendere ventilatori". Ma l'affare era andato a vuoto. Sulle mascherine, invece, "ho trovato prezzi più bassi di Consip, forniti in tempi molto più rapidi e con i certificati". A quel punto, l'affare era fatto ma, ha specificato Tommasi alla Verità, "ho rinunciato a parte delle mie provvigioni e l'ho fatto pagare direttamente dai cinesi. Così è rimasto tutto tracciato".

E ora, i movimenti sospetti segnalati dalla Sos sembrano essere arrivati anche alla procura di Roma, che ha avviato "un'importante inchiesta".

Ma gli avvocati di Benotti ipotizzano anche un'altra possibilità: "Siamo svolgendo indagini difensive per scoprire chi possa essere all'origine del gigantesco abbaglio mediatico riguardante questo appalto- hanno spiegato alla Verità-tenuto conto che la fornitura di mascherine realizzata dalle società dei nostri assistiti ha fatto risparmiare allo Stato italiano centinaia di milioni di euro e forse ha scontentato altri soggetti che miravano a guadagni personali anche grazie al trasporto delle mascherine".

Ma per sapere come sono andate veramente le cose, bisognerà aspettare che la procura concluda le indagini. Solo allora, si scoprirà se l'affare delle mascherine guidato da Domenico Arcuri nasconda qualcosa.

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